Programma di Laboratorio Di Filosofia E Teatro:

LABORATORIO DI FILOSOFIA E TEATRO – A.A. 2025-2026

NONO CICLO

a cura di Paolo Quintili e di Maria Laura Galviati,

con la collaborazione di Serena Mazzone

 

La morte di Agrippina (1654) di Cyrano de Bergerac e il libertinismo erudito nel teatro moderno.

Inizio: lunedì 6 ottobre 2025, Aula P3, ore 17.00-20.00.

 

Programma:

 

Le filosofie del Barocco europeo hanno consacrato alla forma-teatro una parte importante del loro sviluppo di pensiero. Questo si evince in particolar modo nel pensiero di Giordano Bruno e in una delle caratteristiche principali del suo filosofare: il dialeghein. Già a partire dalla sua prima ed unica commedia, Il Candelaio (1581), Bruno dissolve la pretesa di percepire l’uomo come un ente identico, definito e assoluto e, di contro, ne esalta le sue maschere. Una tra le caratteristiche principali della filosofia moderna consiste nel concepire il pensiero come assolutamente autonomo, non più semplicemente recepito bensì formato, cioè come il frutto di un atto o operazione dell’autocoscienza. Ma la soggettività autocosciente è mutevole e diveniente, formata da diversi “personaggi”. Questi assunti sono ben presenti nel teatro dell’età moderna “classica”, tra Sei e Settecento. In particolare, in autori francesi legati alla tradizione del cosiddetto “libertinismo erudito”, nell’età di Racine, Corneille e, soprattutto, Molière. Cyrano de Bergerac (1619-1655) appartiene in pieno a questa tradizione e si fa portavoce di un pensiero eterodosso, anticonformista e antireligioso che fa del teatro il luogo d’elezione per esprimere idee nuove, lontane dal senso comune della filosofia scolastica aristotelica. La morte di Agrippina (1654) e una delle opere meno note di Cyrano, che a differenza, per esempio, della commedia Il pedante gabbato (1754, ispirato manifestamente al Candelaio di Bruno), mette avanti i principali filosofemi libertini – in particolare la tesi della materialità dell’anima e la morte di dio –, affidati ai personaggi di Agrippina e del generale Seiano. Mai tradotta in italiano, mai rappresentata sulle scene italiche, La morte di Agrippina è un testo tutto da scoprire nella nuova edizione italiana appena data per nostra cura alle stampe presso l’editore Bonanno.

Si tenterà infine di ritrarre un breve spaccato delle teorie, delle forme e delle pratiche sceniche dell’epoca, esaminando alcune questioni fondanti relative alla Storia del Teatro e dello Spettacolo a cavallo tra Sei e Settecento, con particolare attenzione alle figure del teatro classico francese.

 

Il saggio finale – che avrà anche funzione di esame di verifica –, consisterà in una “lettura scenica” di parti scelte significative della pièce, che verrà ridotta e adattataper la rappresentazione teatrale, nel corso dei lavori del Laboratorio.

 

Testi a programma:

– Cyrano de Bergerac, La morte di Agrippina, trad. it. di Adelina Graziani, ed. it. a cura di P. Quintili e A. Compagni, Catania, Bonanno, 2025.

– P. Quintili, Filosofie a teatro. Studi di messa in scena filosofica delle idee, Milano, Biblion Edizioni, 2021.