Programma dei Moduli del Corso:

Storia Dell'archeologia Lm A | Docente:
Beatrice Cacciotti

SCAVI, MERCATO ANTIQUARIO E COLLEZIONISTI NEL SETTECENTO

Il corso prende in esame i principali siti archeologici  che furono scavati durante il Settecento a Roma e  nel territorio laziale. Con un incrocio di dati bibliografici e d’archivio, per ogni sito  si tratterà la storia dello scavo e si presenteranno i materiali rinvenuti, spesso confluiti in Musei stranieri. Verrà presentato  il composito mondo di scavatori, antiquari, mercanti, artisti, nobili e sovrani che hanno contribuito a  delineare un importante momento storico per la storia del gusto europeo.

Il corso prevede nella prima parte una serie di lezioni frontali e nella seconda parte un’organizzazione seminariale per valorizzare le competenze e le capacità critiche degli studenti attraverso l’approfondimento di una tematica concordata con il docente.  Si effettueranno sopralluoghi nei Musei e  sono previste ricerche in biblioteca e on-line. La realizzazione di una tesina e di un power point avverrà in itinere, con la discussione e la condivisone di problematiche comuni  a tutti i partecipanti.

 

 

Testi adottati: 

BIBLIOGRAFIA:  testi e articoli da concordare con il docente.

Prerequisiti: 

Conoscenze di archeologia e storia dell’arte greca e romana e di  storia dell’arte medievale e moderna.

Obiettivi: 

Competenze avanzate nell’utilizzare le fonti  archivistiche,  grafiche  e bibliografiche utili a ricostruire  la storia di uno scavo antiquario e ripercorrere  l’iter del materiale archeologico dallo scavo, alla collezione,  al museo. L’obiettivo è sviluppare le capacità di applicare conoscenza e comprensione  alla storia di alcune aree archeologiche di Roma e del Lazio e  alla formazione del patrimonio  di antichità dei principali Musei italiani e stranieri, alla loro valutazione, valorizzazione, conservazione in quanto beni culturali, sviluppando le autonome capacità di giudizio e le capacità di comunicare utilizzando adeguatamente la terminologia scientifica in ambito archeologico e di progettare autonomamente un percorso di ricerca.

OBIETTIVI FORMATIVI:

Il modulo si propone di fornire una conoscenza approfondita e aggiornata dei processi formativi dei principali Musei italiani e stranieri che hanno avuto origine  dalla dispersione di collezioni storiche e da attività di scavo realizzate nel corso del  Settecento. Scopo finale è quello, attraverso l'apprendimento  di strumenti e metodologie d’'indagine, di progettare autonomamente un percorso di ricerca per la conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.

 

CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE:

Conoscenza di aspetti complessi della storia dell’archeologia e autonoma capacità di orientamento nella ricerca.

 

CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE:

Capacità  di utilizzare fonti documentarie diverse (archeologiche, storiche, archivistiche, grafiche) e  bibliografia scientifica adeguata per ricostruire  la storia di uno scavo antiquario e ripercorrere  l’'iter del materiale archeologico dallo scavo, alla collezione,  al museo.

 

AUTONOMIA DI GIUDIZIO:

Incremento del senso critico attraverso  il confronto tra varie teorie interpretative per elaborare giudizi personali.

 

ABILITÀ COMUNICATIVE:

Acquisizione di un vocabolario tecnico specifico e capacità di esporre in maniera coerente i temi trattati, verbalmente e in forma scritta.

 

CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO:

Capacità di affrontare lo studio delle opere antiche e dei contesti secondo un quadro di riferimento storico, culturale  e artistico.

 

Esame orale: colloquio di circa 30 minuti sui contenuti del programma.

Criteri di valutazione: conoscenza dei contenuti previsti dal programma,  qualità dell'espressione  e capacità di analisi critica e di applicazione degli strumenti acquisiti; redazione di una tesina su un argomento concordato e presentazione in Power Point.

 

Il corso prevede nella prima parte una serie di lezioni frontali e nella seconda parte un’'organizzazione seminariale per valorizzare le competenze e le capacità critiche degli studenti attraverso l’'approfondimento di una tematica concordata con il docente.  Si effettueranno sopralluoghi nei Musei e  sono previste ricerche in biblioteca e on-line. La realizzazione di una tesina e di un power point avverrà in itinere, con la discussione e la condivisone di problematiche comuni  a tutti i partecipanti. E' prevista anche la consultazione di bibliografia straniera.

 

Trenta ore di lezione frontale in aula

 

 




Storia Dell'archeologia Lm B | Docente:
Beatrice Cacciotti

PROGRAMMA

La collezione Doria Pamphilj dal Seicento ad oggi: il contributo alla formazione di contesti museali.

 

Il corso intende introdurre gli studenti alla tematica della formazione dei musei di antichità attraverso un caso-studio, quello della collezione Doria-Pamphilj.

Il complesso di materiali antichi raccolti nell’immensa villa fuori Porta San Pancrazio dalla famiglia Pamphilj rappresenta un esempio di collezionismo romano del Seicento che ha, nel corso del tempo, dato luogo a più di una realtà museale.

Nel 1644 sotto la direzione di Alessandro Algardi si creò uno dei più importanti  musei all’aperto del periodo barocco, il Casino del Belrespiro sul Gianicolo (dal 1989 sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Governo Italiano) che non solo nei suoi arredi interni dispiegava  un numero straordinario  di sculture antiche,  ma soprattutto nelle quattro facciate esibisce ancora oggi  un  raffinato  e ricco  campionario  di arte antica  al limite dell’horror vacui. Un dispiegamento di opere antiche fu anche disposto nelle fontane dei giardini, che in parte sono state ospitate nel recente allestimento del Museo territoriale di Villa Vecchia, primo museo comunale romano dedicato ad una grande villa storica.

Verranno innanzitutto presentate le modalità di formazione della collezione seicentesca, attraverso acquisti dal mercato antiquario e scavi condotti a Roma (Hadrianeum, Celio, Quirinale) e nel Lazio (Anzio, Ostia, Tivoli). Per questo secondo aspetto, particolare attenzione verrà prestata al materiale venuto in luce  sia  durante il periodo di costruzione del Casino del Bel Respiro  sia in seguito a lavori successivi che hanno messo in luce importanti aree sepolcrali (alcuni colombari sono ancora in situ, sotto la supervisione della Soprintendenza archeologica di Roma, altro materiale funerario è stato trasferito nel Museo Nazionale Romano). Particolare attenzione sarà rivolta ai restauri supervisionati dall’Algardi, che spesso hanno trasformato l’iconografia di una scultura antica per esigenze decorative e programmatiche.

La collezione  fu continuamente in trasformazione e notevoli furono le perdite nel Settecento, quando si registrano  numerose vendite e per tale motivo le  antichità appartenute ai Pamphilj si rintracciano oggi nei Musei Capitolini, nei Musei Statali d Dresda, all’Hermitage di San Pietroburgo, a Ince Blundell Hall,   a  Newby Hall; ma la spoliazione degli oggetti antichi si consumò soprattutto nel corso dell’Ottocento quando  oltre ad alcune alienazioni (a favore della Ny Carlberg Glyptotek di Copenhagen e della  Liebghaus di Francoforte),   essi furono, in gran parte,  trasferiti dalla villa nel palazzo Doria-Pamphilj al Collegio Romano, oggi Galleria Doria-Pamhilj che pur essendo privata è regolarmente aperta al pubblico. Verranno, quindi, considerati i nuovi apporti  con gli scavi nel territorio di Albano,  le scelte espositive di Andrea Busiri Vici e  le motivazioni culturali che indussero il principe Filippo Andrea V Doria Pamphilj alla creazione di un nuovo Museo di antichità nel centro di Roma.