Programma dei Moduli del Corso:

Arti Dello Spettacolo A | Docente:
Donatella Gavrilovich

LA REGIA: TRA TEORIA E PRASSI. LA MESSINSCENA DI “AMLETO” DI W. SHAKESPEARE PRESSO IL TEATRO D’ARTE DI MOSCA CON REGIA DI STANISLAVSKIJ E GORDON CRAIG.

La prima parte del corso, di carattere propedeutico*, si apre con una sintetica presentazione del contesto storico, culturale e artistico europeo tra la fine del XIX e il primo decennio del XX secolo, nel cui ambito nacque la moderna concezione della regia che rivendicava l’autonomia creativa della messinscena dello spettacolo teatrale, prendendo le distanze dal testo drammaturgico.

La seconda parte del corso analizza e compara i due diversi approcci metodologici, che nel corso del primo Novecento hanno prodotto il moderno spettacolo di regia: quello europeo occidentale, che si fonda e muove dal pensiero teorico, e quello europeo orientale, in particolare russo, che parte dalla sperimentazione e dalla pratica scenica per poi teorizzare i risultati prodotti. Per quanto riguarda l’aspetto teorico si focalizzerà l’attenzione sull’opera di Adolphe Appia e Gordon Craig e sulle difficoltà d’attuazione del loro pensiero nella pratica teatrale.

Per quanto concerne la prassi, la trattazione partirà dalla sperimentazione sinestetica attuata dal team di attori, artisti e musicisti, coordinato da Savva Mamontov, primo regista russo in senso moderno, per arrivare al famoso “sistema” di Konstantin Stanislavskij.

In ultimo, gli studenti saranno coinvolti direttamente nell’analisi metodologica della creazione della messinscena per Amleto di W. Shakespeare, rappresentata a Mosca nel 1912, con regia di Gordon Craig, teoria, e Konstantin Stanislavskij, prassi, messe contestualmente alla prova nel confronto.

Testi adottati:

  • D. Gavrilovich, "L’eredità teatrale e artistica di Savva Mamontov: un ponte tra Oriente e Occidente", in “Oriente slavo e Occidente europeo.Fratture e integrazioni nella storia e nella civiltà letteraria”, a cura di C. Pieralli, C. Delaunay, E. Priadko Russia. Biblioteca di Studi Slavistici. Firenze University Press, Firenze 2017, pp. 193-210. ON LINE:

https://flore.unifi.it/retrieve/handle/2158/1086684/240005/Fratture%20e%20integrazioni_BSS_2017.pdf

  • D. Gavrilovich, "Profumo di Rus'.  L'arte del teatro in Russia. Scritti d'artisti, pittori e critici 1860 - 1920", Bulzoni Editore, Roma 1993, pp. 11-29; 77-200.
  • F. Marotti, "Amleto o dell'oxymoron. Studi e note sull'estetica della scena moderna", Bulzoni Editore, Roma (1966) 2001, pp. 17-289.
  • A. Nicoll, "Lo spazio scenico. Storia dell'arte teatrale", Bulzoni, Roma 1971* (Nel caso si scelga di optare per il corso integrato da 12 CFU, il testo è da considerarsi come manuale di base per entrambe i moduli: Arti dello Spettacolo, modulo A +  Tecnologie digitali per lo Spettacolo, modulo B).
  • W. Shakespeare, "Amleto", qualunque edizione.

** I NON frequentanti dovranno portare oltre ai testi in bibliografia anche:

  • Appia, "Attore, Musica e scena", Imola, Cue Press, 2015.
  • G. Craig, "Il mio teatro", a cura di F. Marotti, Milano, Feltrinelli, 1971 (oppure: G. Craig, "L’arte del teatro. Il mio teatro", a cura di F. Marotti, Milano, CUE Press, 2016).



Tecnologie Digitali Per Lo Spettacolo A | Docente:
Donatella Gavrilovich

PER UNA STORIA DELLE NUOVE TECNOLOGIE TEATRALI: DALLE ORIGINI AGLI ANNI TRENTA

La prima parte del corso, di carattere propedeutico* e introduttiva, è focalizzata sull’architettura dei teatri e, in modo particolare, sulle prime macchine teatrali ideate dagli antichi greci fino a quelle complesse e agli automi,  creati per le feste e le rappresentazioni teatrali da artisti come Brunelleschi, Leonardo da Vinci e Gian Lorenzo Bernini.

La seconda parte del corso è dedicata all’uso delle nuove tecnologie per la scena teatrale, introdotte nell’ultima decade dell’Ottocento grazie alla ricerca di danzatori e coreografi (Loïe Fuller e Aleksandr Širaev), pittori (Aleksandr Golovin), registi (Savva Mamontov) nell’ambito di quella sperimentazione sinestetica che originò la moderna regia e la coreografia. Durante gli Anni Venti e Trenta, che furono segnati dalla rivoluzione dei codici linguistici operati dalle Avanguardie storiche, per la scena teatrale furono utilizzati robot, pannelli mobili, proiezioni di film, proiezioni spaziali tridimensionali, tapis roulant, luci al neon, schermi di dimensioni diverse, sistemi di specchi, ecc. da registi (Erwin Piscator), da pittori-scenografi (George Grosz e Vasilij Kandinskij), coadiuvati da drammaturghi, musicisti, coreografi e architetti che, come Walter Gropius, progettarono nuove tipologie architettoniche per il teatro o l’applicazione di moderne tecnologie per lo spazio scenico (Frederick John Kiesler).

Testi adottati:

A. Nicoll, "Lo spazio scenico", Bulzoni Editore, Roma 1971 * (Nel caso si scelga di optare per il corso integrato da 12 CFU, il testo è da considerarsi come manuale di base per entrambe i moduli: Arti dello Spettacolo, modulo A +  Tecnologie digitali per lo Spettacolo, modulo B).

DISPENSE

  • S. Carandini, "La danzatrice è una metafora. Poesia del corpo e composizione mobile dello spazio nella danza di Loïe Fuller", in S. Carandini (a cura di), L’astrazione danzata. Le arti del primo Novecento e lo spettacolo di danza, in «Ricerche di Storia dell’Arte», n. 84, 1996, pp. 5-18.
  • Andrea Cawelti, "The Stage as a Well-Designed House: Frederick Kiesler's Ideal Theatre", in «Biblion» (The Bulletin of the New York Public Library), 3, n. 1 (Fall 1994), 111-139
  • D. Gavrilovich, "Nel segno del colore e del corpo. Il regista-scenografo Aleksandr Golovin. Sperimentazione e riforma nella scena russa dal 1878 al 1917", UniversItalia, Roma 2011, pp. 56-63; 117-121; 264-275.
  • D. Gavrilovich, "Aleksandr Širaev e lo studio del movimento. Dalla danza all’invenzione del filmato d’animazione con marionette", in "Trame di meraviglia. Studi in onore di Silvia Carandini", a cura di P. Bertolone, A. Corea, D. Gavrilovich, Universitalia, Roma 2017, pp. 179-190.
  • J. Hahl Koch, "Kandinsky", Fabbri, Milano 1993, pp. 303-307.
  • F. Mancini, "L’evoluzione dello spazio scenico. Dal naturalismo al teatro epico", Dedalo ed., Bari 1975, pp. 197-201.

SITOGRAFIA

https://www.youtube.com/watch?v=s61KGyYZSRo FULLER Violetta di parma (1896)

https://www.youtube.com/watch?v=TT45Jq2CT5c  FULLER Danza del fuoco (1905)

http://www.thedramateacher.com/erwin-piscator-multimedia-pioneer-for-the-theatre/

https://www.youtube.com/watch?v=i91adtvT2PsŠiraev e lo studio del movimento

https://www.youtube.com/watch?v=ZnFy8mDSmRIŠiraev e l’animazione

http://www.arte.rai.it/articoli-programma-puntate/quadri-duna-esposizione/22233/default.aspxKandinsky, Quadri di un’esposizione

https://vimeo.com/59497126Piscator-Gropius, Total Theatre

** Si consiglia ai NON frequentanti di contattare la docente, per concordare i testi da integrare a quelli presenti nel programma.