Programma dei Moduli del Corso:

Storia Della Filosofia Dell'illuminismo A | Docente:
Paolo Quintili

Tema del Corso:

 

«Filosofie a teatro.

Studi sulla messa in scena letteraria e filosofica delle idee tra i secoli XVI e XVIII ».

 

Presentazione:

 

«Farsi beffe della filosofia è filosofare sul serio». Il corso intende illustrare e confermare queste parole di Pascal, mostrando la parte di filosofia presente nel testo di Molière e il gioco teatrale al quale essa rinvia, a partire dal modello di un grande pensatore del Rinascimento italiano, G. Bruno, per giungere infine, in età illuministica, ad uno degli eredi più degni della tradizione bruniana e molieresca, Denis Diderot, che farà della propria stessa filosofia una forma di teatro dialogico.

            Quale  «filosofia»?  E quali i rapporti tra la filosofia e il teatro (comico) ? Il comico teatrale in Bruno serve a rovesciare i quadri del pensiero scolastico, con irriverenza e buon umore. Il concetto e il termine philosophie, philosopher corrono lungo tutta l’opera di Molière, e si tratta, in primo luogo, del pensiero di Cartesio ma anche delle filosofie antagoniste : Pierre Gassendi e i libertini. Il corso mostrerà come le commedie più celebri di Molière (Don Giovanni, Le Intellettuali, Il Tartufo), ma anche altre, meno note (Anfitrione, Gli Amanti magnifici), mettono in scena discorsi, dibattiti e filosofemi caratteristici di quelle filosofie.

            Scopriremo che Molière aveva una conoscenza e una comprensione dei problemi filosofici che superano ciò che s’era fin qui supposto. Sul registro dell’humour, attraverso l’opera teatrale, il drammaturgo modifica e trasforma i temi maggiori del pensiero del Seicento (Dio e le prove della sua esistenza, il corpo e l’anima, l’Io) e fa eco alla loro messa in questione nella cultura del secolo XVII.

            Un secolo dopo, con l’opera di Diderot, la teatralizzazione della filosofia sarà compiuta ‒ in una filosofia libera, non accademica, anti-scolastica, volta a rendere la verità  “popolare” e accessibile a tutti – tratto distintivo del nuovo progetto politico dei Lumi. Filosofare al teatro quotidiano della vita diviene l'intento di tutta un’epoca, che ci svela i veri, profondi rapporti tra la filosofia, il teatro, il riso e la letteratura.

 

 

MODULO A – Semestre II (inizio : 25 febbraio 2015)

 

G. Bruno, Molière e il libero pensiero

 

Testi:

 

–       O. Bloch, Molière, filosofia. Il dramma gioioso del libero pensiero, a cura di P. Quintili, Roma, Manifestolibri, 2002.

–       G. Bruno, Candelaio, a cura di N. Ordine,  in Opere italiane, 2 voll., Torino, UTET, 2013; oppure: a cura di Isa Guerrini Angrisani, Milano, Rizzoli, 1994; oppure: a cura di G. Barberi Squarotti, Torino, Einaudi, 1964 [2010].

Molière, Don Giovanni o il Convito di pietra, con testo a fronte, a cura di S. Bajini, Milano, Garzanti, 1993; oppure in: Molière, Tutto il teatro, vol. 2, a cura di G. Nicoletti, Roma, Newton Compton, 1992.

N.B. GLI STUDENTI NON FREQUENTANTI DEVONO PRESENTARSI DAL DOCENTE ALMENO UNA VOLTA PRIMA DI SOSTENERE L'ESAME.




Storia Della Filosofia Dell'illuminismo B | Docente:
Paolo Quintili

Temadel Corso:

 

«Filosofie a teatro.

Studi sulla messa in scena letteraria e filosofica delle idee tra i secoli XVI e XVIII ».

 

Presentazione:

 

«Farsi beffe della filosofia è filosofare sul serio». Il corso intende illustrare e confermare queste parole di Pascal, mostrando la parte di filosofia presente nel testo di Molière e il gioco teatrale al quale essa rinvia, a partire dal modello di un grande pensatore del Rinascimento italiano, G. Bruno, per giungere infine, in età illuministica, ad uno degli eredi più degni della tradizione bruniana e molieresca, Denis Diderot, che farà della propria stessa filosofia una forma di teatro dialogico.

            Quale  «filosofia»?  E quali i rapporti tra la filosofia e il teatro (comico) ? Il comico teatrale in Bruno serve a rovesciare i quadri del pensiero scolastico, con irriverenza e buon umore. Il concetto e il termine philosophie, philosopher corrono lungo tutta l’opera di Molière, e si tratta, in primo luogo, del pensiero di Cartesio ma anche delle filosofie antagoniste : Pierre Gassendi e i libertini. Il corso mostrerà come le commedie più celebri di Molière (Don Giovanni, Le Intellettuali, Il Tartufo), ma anche altre, meno note (Anfitrione, Gli Amanti magnifici), mettono in scena discorsi, dibattiti e filosofemi caratteristici di quelle filosofie.

            Scopriremo che Molière aveva una conoscenza e una comprensione dei problemi filosofici che superano ciò che s’era fin qui supposto. Sul registro dell’humour, attraverso l’opera teatrale, il drammaturgo modifica e trasforma i temi maggiori del pensiero del Seicento (Dio e le prove della sua esistenza, il corpo e l’anima, l’Io) e fa eco alla loro messa in questione nella cultura del secolo XVII.

            Un secolo dopo, con l’opera di Diderot, la teatralizzazione della filosofia sarà compiuta ‒ in una filosofia libera, non accademica, anti-scolastica, volta a rendere la verità  “popolare” e accessibile a tutti – tratto distintivo del nuovo progetto politico dei Lumi. Filosofare al teatro quotidiano della vita diviene l'intento di tutta un’epoca, che ci svela i veri, profondi rapporti tra la filosofia, il teatro, il riso e la letteratura.

 

MODULO B – Semestre II (inizio: 14 aprile 2015)

 

 

Diderot e l’Illuminismo. La nuova messa in scena del pensiero moderno

 

 

Testi:

 

 

–       D. Diderot, È buono? È malvagio?, in Diderot, Teatro, a cura di L. Binni, Milano, Garzanti, 1982.

–       D. Diderot, Paradosso sull’attore, a cura di P. Alatri, Roma, Editori Riuniti, 1993; oppure: a cura di A. Saleri, Roma, Audino Editore, 2014; oppure: a cura di A. Varaldo, Milano, La Vita Felice, 2009.

–       P. Quintili, Illuminismo ed Enciclopedia. Diderot, D’Alembert, Roma, Carocci, 2003 [2005].

 

 

 

Altri materiali e dispense elettroniche verranno distribuiti durante il corso. Una bacheca elettronica verrà allestita sul sito della cattedra (Didattica web 1), dove lo studente potrà attingere alle informazioni e ai testi complementari.

N.B. GLI STUDENTI NON FREQUENTANTI DEVONO PRESENTARSI DAL DOCENTE ALMENO UNA VOLTA PRIMA DI SOSTENERE L'ESAME.