Programma dei Moduli del Corso:

Storia Dell'architettura Lm A | Docente:
Maria Beltramini

 

 

 

Architetture a Firenze nel Quattrocento: la parte degli scultori

A partire dalla metà del secondo decennio del Quattrocento l’orafo e scultore Filippo Brunelleschi inaugura nei suoi cantieri fiorentini un nuovo linguaggio architettonico, dall’inconfondibile sapore neoantico. La sua lezione viene subito accolta e rapidamente divulgata dai più dotati tra i suoi coetanei (soprattutto Lorenzo Ghiberti) e, in special modo, dai più intraprendenti tra i giovani artisti della successiva generazione (Donatello, Luca della Robbia, Michelozzo, Antonio Averlino detto Filarete, Bernardo Rossellino): se inizialmente le loro numerose opere di arredo scultoreo – tabernacoli, monumenti sepolcrali, pulpiti, altari, cappelle ecc.  - non fanno che “tradurre in latino” il tradizionale vocabolario decorativo tardogotico, esse mostreranno poi, con il vigile patrocinio della famiglia Medici, una sempre maggiore consapevolezza antiquaria, anche grazie alla diffusione delle riflessioni sullo studio appassionato dei monumenti classici affidate da Leon Battista Alberti al suo trattato – il celebre De re aedificatoria. Attraverso un’analisi il più possibile minuziosa e ravvicinata delle  più emblematiche microarchitetture che popolano le chiese fiorentine entro il 1460 il corso si propone di mettere in luce il contributo determinante degli scultori e/o architetti all’orientamento del gusto in senso moderno.

 

La frequenza è fortemente consigliata.

 

Avvertenze:

Poiché il corso si è mosso “trasversalmente” attraverso la produzione dei maggiori scultori e/o architetti fiorentini del primo Rinascimento, si consiglia di tenere a portata di mano durante lo studio un testo generale (ad esempio il manuale di storia dell’arte della scuola superiore) per il necessario inquadramento cronologico e critico del periodo. Inoltre, al fine di consolidare la propria cultura architettonica, si tenga presente che lettura dei seguenti due saggi, obbligatoria per i non frequentanti, è fortemente consigliata a tutti:

 

Arnaldo BRUSCHI, Brunelleschi e la nuova architettura fiorentina, in Storia dell’architettura italiana. Il Quattrocento, a cura di F. P. Fiore, Milano, Electa 1998, pp. 38-113.

 

Howard BURNS, Leon Battista Alberti, in Storia dell’architettura italiana. Il Quattrocento, a cura di F. P. Fiore, Milano, Electa 1998, pp. 114-165.

 

Bibliografia Modulo A 2012-2013:

 

Massimo BULGARELLI, voce Gamberelli Bernardo, detto Bernardo Rossellino, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto Enciclopedia Treccani, 1999, vol. LII, pp. 99-106.

 

Massimo BULGARELLI, La cappella Cardini a Pescia, in M. Bulgarelli, M. Ceriana All’ombra delle volte. Architettura del Quattrocento a Firenze e Venezia, Milano, Electa 1996, pp. 12-103.

 

Arnaldo BRUSCHI, L’Antico e la riscoperta degli ordini dell’architettura nella prima metà del Quattrocento. Storia e problemi, in Roma centro ideale della cultura dell’Antico della cultura dell’antico nei secoli XV e XVI, a cura di S. Danesi Squarzina, Milano, Electa 1989, pp. 410-434.

 

Arnaldo BRUSCHI, L’Antico e il processo di identificazione degli ordini nella seconda metà del Quattrocento, in L’emploi des ordres dans l’architecture de la Renaissance, a cura di J. Guillaume, Paris, Picard 1992, pp. 11-57.

 

Arnaldo BRUSCHI, Filippo Brunelleschi e gli artisti fiorentini, in Filippo Brunelleschi, Milano, Electa 2004, pp. 177-193.

 

Matteo CERIANA, Fra Carnevale e la pratica dell’architettura, in Fra Carnevale. Un artista rinascimentale da Filippo Lippi a Piero della Francesca, catalogo della mostra, Milano, Olivares 2004, pp. 96-135.

 

Keith CHRISTIANSEN, La Firenze di Fra Carnevale negli anni quaranta del Quattrocento, in Fra Carnevale. Un artista rinascimentale da Filippo Lippi a Piero della Francesca, catalogo della mostra, Milano, Olivares 2004, pp. 38-65.

 

Richard KRAUTHEIMER, Ghiberti architetto, in Lorenzo Ghiberti, New Jersey, Princeton University Press 1982, (1 ed. 1956), pp. 254-276.

 

Marvin TRACHTENBERG, Perché la Cappella dei Pazzi non è di Brunelleschi, in Casabella 60, 1996, n. 635, pp. 59-77

 

Marvin TRACHTENBERG, Michelozzo e la Cappella dei Pazzi, in Casabella 61, n. 642, 1997, pp. 56-75.

 

Alla fine della lettura dei saggi ogni studente può scegliere di fare un circoscritto affondo critico su uno dei monumenti qui sotto elencati, col quale iniziare il colloquio d’esame. Una volta selezionato il monumento, basterà inviare un messaggio all’indirizzo maria.beltramini@uniroma2.it per avere dalla docente l’indicazione di un breve contributo monografico sull’argomento.

Cappella Barbadori a Santa Felicita, Sacrestia Vecchia a San Lorenzo, Cappella dei Pazzi a Santa Croce, Cappella Cardini a Pescia, Cappella del Cardinale del Portogallo, Tabernacolo del Crocifisso a San Miniato, Tabernacolo della Santissima Annunziata, Tabernacolo Cavalcanti a Santa Croce, Tomba Brancaccio a Sant’Angelo a Nilo, Portale di San Domenico a Urbino.




Storia Dell'architettura Lm B | Docente:
Maria Beltramini

 

 

Il linguaggio all’antica degli scultori nella Roma del Quattrocento

Il modulo B del corso avrà un andamento più seminariale e coinvolgerà direttamente gli studenti nella verifica dei contenuti del modulo A attraverso l’analisi di microarchitetture quattrocentesche contenute nelle chiese di Roma. Dopo due iniziali lezioni di orientamento, ad ogni studente verrà assegnato un monumento specifico che dovrà studiare nel dettaglio e illustrare alla docente e ai suoi colleghi nel corso di un apposito sopralluogo. La lista delle assegnazioni e il calendario dei sopralluoghi verranno stilati all’inizio del modulo B.

 

Istruzioni per l’esercitazione e per l’esame relativo al modulo B per studenti frequentanti e non frequentanti

Ogni studente frequentante dovrà redigere una concentrata descrizione architettonica del monumento assegnatogli, nella quale elencherà, con vocabolario adeguato, le diverse parti dell’opera, mettendone in luce il coordinamento interno e le fonti del disegno d’insieme come dei dettagli decorativi. Importante, e utile ad una valutazione generale, la lettura (e, se possibile, la comprensione) delle eventuali epigrafi e il riconoscimento delle figure ambientate all’interno delle strutture. Nel corso dei sopralluoghi di studio o delle presentazioni in aula si chiede a tutti portare con sé un quadernetto nel quale appuntare graficamente i monumenti via via studiati, nonché di partecipare attivamente, una volta finita la presentazione, con osservazioni, confronti, domande.

All’esame agli studenti (frequentanti e non) sarà richiesto di descrivere un monumento scelto dalla docente (ovviamente diverso da quello presentato dal proprio gruppo nel corso dei sopralluoghi) e di discuterne le soluzioni architettoniche adottate in rapporto agli altri monumenti analizzati.

Gli studenti non frequentanti (MA LA LETTURA E' FORTEMENTE CONSIGLIATA A TUTTI) si dovranno preparare sia scaricando le immagini dei monumenti analizzati (e dunque esercitandosi nella lettura delle strutture architettoniche impiegate), sia leggendo i seguenti saggi:

- Francesco Caglioti, Sui primi tempi romani di Andrea Bregno: un progetto per il cardinale camerlengo Ludovico Trevisan e un san Michele Arcangelo per il cardinale Juan de Carvajal, in Mitteilungen des Kunsthistorisches Instituts in Florenz, XLI/2, 1997, pp. 213-253.

- Francesco Caglioti, La cappella Piccolomini nel Duomo di Siena: da Andrea Bregno a Michelangelo, in Pio II e le arti, a cura di A. Angelini, Milano 2005.