Aristotele: il libro Gamma della Metafisica
e la «scienza dell’ente in quanto ente». Modulo B
Nel libro Gamma della Metafisica Aristotele annuncia la fondazione di una nuova disciplina filosofica, che nella storia del pensiero successivo sarà chiamata «metafisica» e che Aristotele denomina invece «filosofia prima» (il titolo stesso del trattato aristotelico non è originale), della quale enuncia le condizioni di possibilità, l’oggetto proprio, e i principi. Questa disciplina filosofica è la «scienza che indaga teoricamente l’ente in quanto ente», e la sua costituzione è pensata da Aristotele in polemica con l’ontologia di Parmenide, la quale riposava su una definizione univoca dell’essere: ad essa Aristotele oppone una rivoluzionaria articolazione in senso categoriale dell’essere medesimo. Ma la «scienza dell’ente in quanto ente» implica anche una dissoluzione polemica da un lato del mobilismo di Eraclito, dall’altro del soggettivismo relativistico di Protagora, e, su questo punto Aristotele riprende e perfeziona Platone, e la polemica antiprotagorea del Teeteto. La posizione dei principi della scienza dell’ente in quanto ente implica, per la prima volta nel pensiero occidentale, la formulazione del principio di contraddizione, che è principio primo e trascendentale, il più sicuro di tutti i principi, del quale non è possibile dare dimostrazione, laddove è possibile solo confutare chi lo neghi, mostrando come il linguaggio e l’articolazione del pensiero lo presuppongano. In questo senso la scienza dell’ente in quanto ente è anche un ulteriore e rigoroso approfondimento della definizione della filosofia come scienza delle cause e dei principi primi offerta nel libro Alpha. Il Modulo sarà svolto sulla base di una lettura analitica del testo aristotelico cercando di portare alla luce la ricchissima rete di motivi concettuali che ne costituiscono il tessuto sul piano logico, ontologico e della filosofia del linguaggio.