Programma di Storia Delle Tradizioni Popolari A:

Il programma didattico è suddiviso in una parte generale e una monografica. Nella prima, saranno indagati i nodali orientamenti teorici che improntano la storia degli studi demo-etno-antropologici e saranno passati in rassegna i più importanti dispositivi concettuali con i quali la disciplina si rapporta ai suoi oggetti specifici di indagine. Nella parte monografica verrà sottoposto ad analisi critico-riflessiva il tema del cibo visto come “fatto sociale totale” in relazione al quale l’uomo e le società umane organizzano la loro esistenza dotandola del suo senso più completo. In particolare, verranno disaminate le complesse traiettorie che, muovendo dal culturale all’economico e dal dietetico al simbolico, rendono il mangiare un atto “flessibile” al contempo nutrizionale, estetico, religioso, socializzante, trasgressivo, conformativo, ma anche discriminatorio e distintivo del sé identitario. Specifico risalto verrà inoltre dato alla lettura delle funzioni che il cibo ha assunto nel quadro dei fenomeni turistici e dei comportamenti ludico-ricreativi. DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL MODULO SONO PREVISTI SEMINARI INTEGRATIVI, ATTIVITA' CONVEGNISTICHE E POSSIBILI ESCURSIONI SUL CAMPO CON GLI STUDENTI.

TESTI PER SOSTENERE L’ESAME

1) A. M. CIRESE, “Cultura egemonica e culture subalterne”, Palumbo, Palermo, qualunque edizione (parti Q-A).

2) E. DI RENZO (a cura di), “Strategie del cibo”, Roma, Bulzoni.

3) Appunti presi a lezione (da integrarsi con il materiale didattico che il docente provvederà a fornire online)

Chi non frequenta il corso, oltre ai testi obbligatori relativi ai punti 1) e 2), dovrà portare in sostituzione del punto 3) il saggio di V. TETI, “Il colore del cibo”, Roma, Meltemi.