Programma di Filosofia Del Linguaggio A:

Mente, linguaggio ed evoluzione

La riflessione filosofica si è da sempre confrontata con il tentativo di rispondere a una domanda cruciale: cosa rende gli esseri umani ciò che sono? La questione è aperta e fortemente dibattuta, tuttavia un buon candidato per rispondere alla domanda è il linguaggio. Quest'ultimo è ampiamente riconosciuto come un tratto distintivo della mente umana anche se sul modo di intendere il rapporto tra la capacità verbale e il pensiero non vi un accordo altrettanto generale, al contrario: il tema della relazione tra mente e linguaggioha dato vita a un dibattito che ha radici filosofiche molto antiche e che ancora oggi continua a dividere gli studiosi. Attualmente, un impulso molto forte alla discussione proviene dalle scienze cognitive, un programma di ricerca interdisciplinare cui partecipano la filosofia, la linguistica, la robotica, le neuroscienze e molte altre discipline. Il presupposto comune che anima tale programma di ricerca è l'idea che il linguaggio sia un componente della dotazione bio-cognitiva degli esseri umani, pur senza trascurare anche la sua antura di fenomeno sociale e culturale. La formulazione di tale tesi è stata fortemente influenzata dal lavoro del linguista americano Noam Chomsky; tuttavia, pur considerando il linguaggio come un fenomeno che riguarda la biologia degli individui, Chomsky ha fortemente avversato l'evoluzionismo. In opposizione a tale atteggiamento, alcuni studiosi hanno avviato un programma di "darwinizzazione" di Chomksy, mostrando che il quadro concettuale evoluzionistico non è solo compatibile con la prospettiva chomskiana, ma è addirittura suo presupposto essenziale.
BIBLIOGRAFIA
Chomsky, N. (1991), Linguaggio e problemi della conoscenza, Il Mulino, Bologna.
Pinker, S. e Bloom, P. (2010), Linguaggio naturale e selezione darwiniana, Armando Editore, Roma.