Tecnicizzazione e responsività: una prospettiva fenomenologica
Nei dibattiti contemporanei, filosofici e non, si presenta spesso la tecnica come una dimensione di artefatti umani contrapposta alla sfera propriamente naturale. Questa contrapposizione è funzionale, da un lato, alla crescita costante del peso dei dispositivi tecnici nelle nostre vite, dall'altro alla loro demonizzazione in quanto strumenti che deformano la natura umana in ciò che essa ha di essenziale, in special modo sul piano etico della responsabilità. Facendo ricorso ad alcune significative riflessioni fenomenologiche, il corso si propone invece di mostrare come ogni esperienza umana, anche la più "naturale", sia connotata da processi di tecnicizzazione. Essi affondano già nella dimensione estetica e cinetica del corpo, così come nelle forme più originarie dell'agire e del conoscere, cioè in tutti quei modi in cui si esplicita il carattere responsivo dell'essere umano. Da questo punto di vista, la questione della responsabilità si declina come capacità di riattivazione del senso e come possibilità di risposta creativa rispetto al carattere uniformante dei processi tecnicizzanti.
E. Husserl, La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale, Il Saggiatore, Milano (§§ 8-9)
E. Husserl, L'origine della geometria, Castelvecchi, Roma 2023
H. Blumenberg, Le realtà in cui viviamo, Feltrinelli, Milano 1981 (parti scelte)
B. Waldenfels, da specificare