mmaginario musicale si avvalse così di un magico Oriente che percorse l’Europa dalla Russia -sino a Le Rossignol di Stravinskij- alla Francia di Bizet, alla Germania di R.Strauss. Tra le componenti di tale estetica apparve quella dei viaggi ideali o esperiti, espressa attraverso rimembranze evocative ed esotiche da pittori, poeti, musicisti: da Lamartine a Flaubert, a Ravel che, oltre al mondo spagnolo, dedicò al tema Tre liriche per canto e pianoforte su testo di Tristan Klingsor (1903-04) raccolte nel Poema sinfonico per canto e orchestra Shéhérazade dalle Mille e una notte. Nell’Italia dell’ultimo Ottocento, all’aspetto storico come a quello esotico-archeologico,Verdi si ispirò ideando Aida. Col Novecento tale visione si sarebbe spostata in estremo Oriente alimentata anche dal mondo fiabesco; Cina e Giappone divennero l’ambientazione ideale per le pucciniane Butterfly e Turandot laddove però, oltre al testo e alle scenografie, la composizione andava ricercando ormai anche motivi del reale linguaggio musicale orientale.