Programma di Storia Dell'archeologia Lm B:

Programma

La collezione Doria Pamphilj dal Seicento ad oggi: il contributo alla formazione di contesti museali.

 

Il corso intende introdurre gli studenti alla tematica della formazione dei musei di antichità attraverso un caso-studio, quello della collezione Doria-Pamphilj.

Il complesso di materiali antichi raccolti nell’immensa villa fuori Porta San Pancrazio dalla famiglia Pamphilj rappresenta un esempio di collezionismo romano del Seicento che ha, nel corso del tempo, dato luogo a più di una realtà museale.

Nel 1644 sotto la direzione di Alessandro Algardi si creò uno dei più importanti  musei all’aperto del periodo barocco, il Casino del Belrespiro sul Gianicolo (dal 1989 sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Governo Italiano) che non solo nei suoi arredi interni dispiegava  un numero straordinario  di sculture antiche,  ma soprattutto nelle quattro facciate esibisce ancora oggi  un  raffinato  e ricco  campionario  di arte antica  al limite dell’horror vacui. Un dispiegamento di opere antiche fu anche disposto nelle fontane dei giardini, che in parte sono state ospitate nel recente allestimento del Museo territoriale di Villa Vecchia, primo museo comunale romano dedicato ad una grande villa storica.

Verranno innanzitutto presentate le modalità di formazione della collezione seicentesca, attraverso acquisti dal mercato antiquario e scavi condotti a Roma (Hadrianeum, Celio, Quirinale) e nel Lazio (Anzio, Ostia, Tivoli). Per questo secondo aspetto, particolare attenzione verrà prestata al materiale venuto in luce  sia  durante il periodo di costruzione del Casino del Bel Respiro  sia in seguito a lavori successivi che hanno messo in luce importanti aree sepolcrali (alcuni colombari sono ancora in situ, sotto la supervisione della Soprintendenza archeologica di Roma, altro materiale funerario è stato trasferito nel Museo Nazionale Romano). Particolare attenzione sarà rivolta ai restauri supervisionati dall’Algardi, che spesso hanno trasformato l’iconografia di una scultura antica per esigenze decorative e programmatiche.

La collezione  fu continuamente in trasformazione e notevoli furono le perdite nel Settecento, quando si registrano  numerose vendite e per tale motivo le  antichità appartenute ai Pamphilj si rintracciano oggi nei Musei Capitolini, nei Musei Statali d Dresda, all’Hermitage di San Pietroburgo, a Ince Blundell Hall,   a  Newby Hall; ma la spoliazione degli oggetti antichi si consumò soprattutto nel corso dell’Ottocento quando  oltre ad alcune alienazioni (a favore della Ny Carlberg Glyptotek di Copenhagen e della  Liebghaus di Francoforte),   essi furono, in gran parte,  trasferiti dalla villa nel palazzo Doria-Pamphilj al Collegio Romano, oggi Galleria Doria-Pamhilj che pur essendo privata è regolarmente aperta al pubblico. Verranno, quindi, considerati i nuovi apporti  con gli scavi nel territorio di Albano,  le scelte espositive di Andrea Busiri Vici e  le motivazioni culturali che indussero il principe Filippo Andrea V Doria Pamphilj alla creazione di un nuovo Museo di antichità nel centro di Roma.

Sono previsti sopralluoghi in villa Doria Pamphilj, ai Musei Capitolini, al Museo Nazionale Romano.

 

Bibliografia di riferimento

 

Benocci C., Algardi a Roma, Il Casino del Bel Respiro a Villa Doria Pamphilj, Roma 1999.

Benocci C., Villa Doria Pamphilj , Roma 1996.

Cacciotti B., Palma Venetucci B.P., Documenti per servire allo studio delle collezioni Doria Pamphilj, Aracne, Roma 2002.

Palma Venetucci B., Villa Doria Pamphilj: storia della collezione, Roma 2001.

 

Metodi didattici

Il corso prevede nella prima parte una serie di lezioni frontali e nella seconda parte un’organizzazione seminariale per valorizzare le competenze e le capacità critiche degli studenti attraverso l’approfondimento di una tematica concordata con il docente. Si effettueranno sopralluoghi nei Musei e  sono previste ricerche in biblioteca e on-line. La realizzazione di una tesina e di un power point avverrà in itinere, con la discussione e la condivisone di problematiche comuni  a tutti i partecipanti.

 

 

 

 

Prerequisiti: 

Conoscenze di archeologia e storia dell’arte greca e romana e di  storia dell’arte medievale e moderna.

Obiettivi: 

 

L’attività formativa di questo modulo, che faciliterà  contatti con diverse istituzioni culturali, inclusi musei, archivi e Soprintendenze, si propone di fornire agli studenti le seguenti conoscenze e abilità:

-conoscenza e capacità di comprensione di una collezione di antichità attraverso una contestualzzazione storica e museologica partendo da un caso-studio;

- capacità di applicare conoscenza e comprensione storica  nell’allestimento di un Museo: la relazione dei reperti antichi  con il territorio, nei molti casi in cui essi provengano da scavi dei secoli passati, sarà recuperata attraverso la ricerca d’archivio e ricostruendo l’iter  collezionistico delle antichità;

- autonomia di giudizio sull’iconografia delle opere antiche e sugli interventi di  restauro;

- abilità comunicative acquisendo il linguaggio tecnico specifico (archeologico e storico artistico);

- capacità di apprendere i processi evolutivi che sono stati alla base della formazione delle collezioni di antichità e di valorizzazione il patrimonio archeologico conservato in un Museo,  progettando autonomamente un percorso di ricerca.

 

Il corso prevede  presentazione, esame e valutazione critica di materiale archivistico e collezioni di oggetti e comprende  forti elementi interdisciplinare; compresi forti legami con la storia dell’arte e i musei, la storia sociale e culturale, l'architettura e il turismo. Fornisce inoltre un prezioso percorso per  migliorare la qualità dell'impatto dell'archeologia sul pubblico.