Programma di Storia Della Filosofia Antica Mod. A:

La Sofistica: teoria del conoscere, teorie del linguaggio, politica.   La Sofistica è quel movimento di pensiero che segna il pensiero greco nella seconda metà del V secolo a.C. e che storicamente corre parallelo all’affermarsi della democrazia ad Atene, dapprima con il regime illuminato e moderato di Pericle, poi con la democrazia radicale post-periclea e con le alterne vicende delle lotte tra democratici e oligarchici. Atene è anche il centro d’espressione dell’attività dei Sofisti, i quali vi convengono giungendo da ogni parte dell’Ellade e del mondo greco-orientale: essi si presentano al tempo stesso come maestri di virtù politica, come intellettuali depositari di un concetto fortemente laicizzato di sapere, come eredi e continuatori della più illustre tradizione culturale greca. Di fronte al giudizio di Platone, che ha visto nei Sofisti i pericolosi portatori di un orientamento fortemente relativistico in campo gnoseologico come in campo etico, e ad Aristotele, che pure ha manifestato nei loro confronti un’attitudine critica, anche se più comprensiva, è Hegel che per primo ne ha operato una decisa rivalutazione, mettendo in luce come i Sofisti siano stati i veri educatori dell’Ellade, nonché i primi a farsi portatori, contro l’orientamento della precedente filosofia presocratica, di un deciso vivo interesse rivolto alla realtà umana nelle sfere dell’etica, dell’antropologia, della politica, nell’analisi del linguaggio. I Sofisti sono in realtà continuatori anche dei Presocratici, perché non abbandonano, come si suole ritenere, la ricerca naturalistica, né l’ontologia, ma riorientano la prima in un contesto fortemente laico, debitore all’insorgere di prospettive etnografiche, la seconda in direzione relativistico-soggettivistica: e se Gorgia critica e dissolve l’ontologia di Parmenide, Protagora recupera motivi di Eraclito, mentre altri grandi Sofisti, quali Antifonte e Ippia, teorizzano l’antitesi tra nomos («legge») e physis («natura»), esaminando al lume di essa gli istituti giuridici, le creazioni della politica, il linguaggio stesso, che si autonomizza dall’ontologia e comincia a essere oggetto di uno studo scientifico: di qui il predominio dell’arte retorica e delle tecniche dell’argomentazione, entrambe necessarie per vivere da cittadino mostrandosi in grado di fronteggiare l’assemblea popolare e l’assemblea giudiziaria. Il Modulo esaminerà i motivi caratteristici e più importanti del pensiero dei maggiori sofisti, fondandosi sulla lettura dei loro testi nella classica raccolta procurata da Mario Untersteiner.  Testi d'esame: 1 - M. Untersteiner, Sofisti. Testimonianze e frammenti, Milano, Bompiani 2009. Gli studenti dovranno portare solo le testimonianze e i frammenti relativi a Protagora, Gorgia, Ippia e l'Anonimo di Giamblico. 2- Una monografia a scelta fra le seguenti: a) M. Untersteiner, I Sofisti, Bruno Mondadori Editore 1996 b) G. B. Kerferd, I Sofisti, Bologna, Il Mulino 1988 (collana Universale Paperbacks il Mulino). La monografia del Kerferd è consigliata per coloro che non hanno familiarità con la lingua greca. 3- La prima parte dell’esame verterà sulla storia della filosofia antica dalle origini fino a Plotino incluso, preparata su Giuseppe Cambiano, Storia della filosofia antica, Laterza, Roma-Bari 20094 Questo testo può essere sostituito con: M. Vegetti-L. Fonnesu-F. Ferrari-S. Perfetti-E. Spinelli, Le ragioni della filosofia, volume 1: Filosofia antica e medievale, Le Monnier Scuola/Mondadori Education, Varese 2008, fino a Plotino incluso. Testo integrativo per i non frequentanti: Platone, Protagora, a cura di M.L. Chiesara, Rizzoli, Milano 2010