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Filosofia Del Linguaggio Lm 2009/2010
Mente, linguaggio ed evoluzione
La riflessione filosofica si è da sempre confrontata col tentativo di rispondere a una domanda cruciale: cosa rende gli esseri umani ciò che sono? La questione è tuttora aperta e fortemente dibattuta, tuttavia un buon candidato per rispondere alla domanda è il linguaggio. Quest'ultimo è ampiamente riconosciuto come un tratto distintivo della mente umana anche se sul modo di intendere il rapporto tra la capacità verbale e il pensiero non vi è un accordo altrettanto generale, al contrario: il tema della relazione tra mente e linguaggio ha dato vita a un dibattito che ha radici filosofiche molto antiche e che ancora oggi continua a dividere gli studiosi. Attualment, un impulso molto forte alla discussione proviene dalle scienze cognitive, un programma di ricerca interdisciplinare cui partecipano la filosofia, la linguistica, la robotica, le neuroscienze e molte altre discipline. Il presupposto comune che anima tale programma di ricerca è l'idea che il linguaggio sia un componente della dotazione bio-cognitiva degli esseri umani, pur senza trascurare anche la sua natura di fenomeno sociale e culturale. La formulazione di tale tesi è stata fortemente influenzata dal lavoro del linguista americano Noam Chomsky; tuttavia, pur considerando il linguaggio come un fenomeno che riguarda la biologia degli individui, Chomsky ha fortemente avversato l'evoluzionismo. In opposizione a tale atteggiamento, alcuni studiosi hanno avviato un programma di "darwinizzazione" di Chomsky, mostrando che il quadro concettuale evoluzionistico non solo è compatibile con la prospettiva chomskiana ma è addirittura un suo presupposto essenziale.
BIBLIOGRAFIA
- CHOMSKY, N. (1991), Linguaggio e problemi della conoscenza, Il Mulino, Bologna.
- PINKER, S. e BLOOM, P. (2010), Linguaggio naturale e selezione darwiniana, Armando Editore, Roma.
Filosofia Del Linguaggio Lm B | Docente: Maria Erica Cosentino
Linguaggio, natura umana e menti animali
Alla ricerca di un criterio per distinguere l'essere umano dagli animali, molti studiosi hanno identificato nel linguaggio il tratto distintivo della nostra specie. In continuità con la tradizione cartesiana, tale tesi è stata associata spesso all'idea che il lignuaggio segni una vera e propria "differenza qualitativa" tra l'essere umano e gli animali non umani. Una prospettiva di questo tipo è basata su una precisa idea circa la natura del linguaggio e della sua relazione con i processi cognitivi non linguistici. Il corso intende analizzare la questione focalizzando l'attenzione su due interrogativi: 1. Come funziona il linguaggio?, 2. Lo studio delle menti animali può aiutarci a rispondere alla prima domanda? In questi termini, lo studio del funzionamento del linguaggio e della sua origine si configura al tempo stesso come un'analisi della natura umana. In particolare, attraverso la risposta alle due domande sopra indicate, il corso tenterà di dar corpo ad un'ipotesi interpretativa della natura umana che salvaguardi la tesi della specificità del linguaggio, ma la inserisca all'interno di una cornice teorica naturalistica e di continuità evolutiva tra l'essere umano e le altre specie animali.BIBLIOGRAFIA
Cosentino, E. (2008), Il tempo della mente. Linguaggio, evoluzione e identità personale, Quodlibet, Macerata.
Corballis, M. C. (2008), Dalla mano alla bocca. Le origini del linguaggio, Raffaello Cortina Editore, Milano.