Programma di Giustizia Penale Degli Enti Economici:

Obiettivi

Il corso è volto all’analisi del micro-sistema processuale regolante la responsabilità da reato delle società e degli altri enti considerati dal d.lgs. n. 231/2001. Si tratta di un settore di particolare rilievo, che presenta spiccati caratteri di interdisciplinarità e stretti legami tra diritto sostanziale e processo. La conoscenza di principi e regole che lo governano rappresenta tappa importante nella formazione dell’attuale giurista, chiamato a operare in contesti economici in cui crescente è il ruolo assunto da soggetti collettivi. Obiettivo è, dunque, fornire gli strumenti concettuali che consentano agli studenti di padroneggiare le categorie principali della materia, coglierne gli aspetti problematici, orientarsi con consapevolezza nel dibattito interno e sovranazionale, mettere in pratica le conoscenze acquisite, elaborare soluzioni e veicolarle in forma orale e scritta.

 

Risultati di apprendimento attesi

Conoscenza e capacità di comprensione: al termine dell’insegnamento, lo studente conseguirà un livello di conoscenze che gli permetterà di comprendere logica, funzioni, valori e regole che governano il modello di responsabilità e di accertamento contemplato dal d.lgs. n. 231/2001.

Capacità di applicare conoscenza e comprensione: attraverso lo studio di materiali giurisprudenziali e l’analisi delle prassi applicative, nonché proponendo esercitazioni su casi concreti, lo studente svilupperà la capacità di mettere in pratica il sapere acquisito e risolvere i problemi che la disciplina costantemente pone.

Autonomia di giudizio: stimolando, durante le lezioni e le esercitazioni, l’interpretazione e l’analisi critica di testi normativi, decisioni giurisprudenziali, contributi di dottrina, lo studente svilupperà la capacità di integrare e gestire le conoscenze acquisite, formulando opinioni ed elaborando soluzioni.

Abilità comunicative: le attività formative previste durante il corso consentiranno al discente di accrescere la capacità espressiva, espositiva ed argomentativa e veicolare, così, in forma scritta e orale, con proprietà terminologica, opinioni e soluzioni.

Capacità di apprendimento: al termine del corso, lo studente avrà acquisito le competenze metodologiche che gli consentiranno di proseguire il percorso formativo e di coltivare le problematiche del settore.

 

Programma

L’approccio alla materia sarà condotto attraverso lo studio delle garanzie costituzionali e sovranazionali che informano il d.lgs. n. 231/2001. La disamina, sotto il profilo teorico e normativo, dei modelli di responsabilità degli enti costituirà la premessa per discernere destinatari della disciplina, reati presupposto, apparato sanzionatorio e criteri di imputazione. Saranno esaminati i rapporti tra responsabilità degli enti e giurisdizione, in particolare per ricostruire i diritti difensivi e gli strumenti cautelari.

Oggetto del programma sono, nel dettaglio, le seguenti tematiche:

- principi fondamentali e fonti normative della giustizia penale degli enti;

- fisionomia della responsabilità da reato degli enti, destinatari della disciplina, reati presupposto, apparato sanzionatorio, criteri di imputazione e ruolo dei modelli di organizzazione e gestione;

- caratteri del procedimento a carico degli enti;

- statuto processuale dell’ente: meccanismi partecipativi, garanzie difensive, poteri e oneri probatori;

- misure cautelari personali e reali;

-  linee dell’itinerario giudiziale.

 

Testi adottati

A. Scalfati e Altri, Manuale di diritto processuale penale, Giappichelli, Torino, 2023, limitatamente al Capitolo 3 della Parte XI, e 

M. Ceresa-Gastaldo, Procedura penale delle società, Giappichelli, Torino, 2023, limitatamente ai Capitoli II, III e IV.    

 

Modalità di svolgimento

La didattica sarà organizzata, principalmente, in lezioni frontali, ma adeguato spazio verrà riservato allo studio di materiali giurisprudenziali e ad esercitazioni. Nelle lezioni frontali sarà privilegiato il metodo del dibattito, favorendo la partecipazione attiva degli studenti, in modo da promuoverne le capacità di comprensione, analisi critica ed esposizione. Ragionamento ed argomentazione saranno stimolati individuando prassi applicative che eventualmente amplifichino, per interpretazione creativo-evolutiva, l’ambito di operatività di precetti processuali, creando spazi cognitivo-ricostruttivi meritevoli di approfondimento e valutazione. La disamina di casi concreti permetterà ai discenti di sviluppare la capacità di mettere in pratica le conoscenze acquisite, elaborare soluzioni e veicolarle in forma orale e scritta.

 

Modalità di valutazione

L'apprendimento viene verificato con la prova di esame mediante quesiti che vertono sul programma dell'insegnamento e che siano tali da consentire allo studente di dimostrare l'acquisizione di metodo critico, analitico e sistematico a fronte del dato normativo. Nello specifico si chiede di dare prova della conoscenza delle nozioni fondamentali della materia e di mostrare capacità di argomentare adeguatamente, mettendo a confronto posizioni diverse. La valutazione finale viene espressa attraverso un voto numerico che sintetizza il livello di approfondimento e di capacità critica raggiunto dallo studente. 

Possibile modalità di gradazione del voto: 

18-21: lo studente ha acquisito i concetti di base della disciplina; 

22-25: lo studente ha acquisito i concetti di base della disciplina e la capacità di collegamento tra i diversi istituti, con un linguaggio appropriato e corretto;

26-29: lo studente dimostra una conoscenza della materia completa e ben strutturata; dimostra capacità di rielaborare in maniera autonoma le conoscenze acquisite e mostra, altresì, capacità di analisi con linguaggio appropriato e puntuale. 

30-30 e lode: lo studente dimostra un insieme di conoscenze completo e approfondito; ottima capacità di analisi dei problemi applicativi, accompagnata dall'utilizzo di un linguaggio giuridico esemplare.