Programma di Filologia E Storia Della Fruizione Artistica Lm A:

Il ruolo della luce nella fruizione dell’opera d’arte, tra tecnologia e filologia.

 

La sempre più diffusa abitudine alla fruizione digitale del patrimonio artistico rischia di allontanarci dalla originaria dimensione materiale delle opere d’arte e dai rispettivi contesti storici di provenienza, impedendoci di comprendere quel legame in ogni epoca fortissimo tra modi di fruizione e modi di visione, ovvero tra contesto e significato, tra luogo e percezione, tra oggetto e punto di vista, tra illuminazione e qualità dei materiali. 

Posti adesso al servizio della ricerca filologica, gli strumenti di elaborazione digitale delle immagini, insieme a specifici espedienti di illuminotecnica possono contribuire a ricreare virtualmente e concretamente, all’interno dei musei e presso i siti storici, quegli effetti di illuminazione artificiale (prodotti da torce, candele, lucerne a olio…) per i quali le opere d’arte del passato erano state pensate al tempo in cui la luce elettrica non esisteva.

 

Testi

Carmelo Occhipinti, «Proust e la storia dell’arte», Roma, UniversItalia 2022

Carmelo Occhipinti, «Cloni di Leonardo», Roma, Dei Merangoli, 2020