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Storia Contemporanea 2021/2022
Il modulo affronterà le principali vicende e problematiche della storia contemporanea a partire dalla seconda rivoluzione industriale, fino agli scenari del mondo attuale. Le lezioni assumeranno come principale categoria interpretativa la crescente interdipendenza tra popoli e nazioni, fondamentale tratto distintivo della storia contemporanea. Particolare attenzione sarà riservata ai seguenti temi: la seconda rivoluzione industriale e l’avvento della società di massa; l’età delle guerre mondiali e il tramonto dell'assetto eurocentrico; l’ascesa degli Stati Uniti a potenza mondiale; la crisi del 1929 e il New Deal; la rivoluzione russa e le grandi fasi della storia sovietica; il regime fascista in Italia; il nazismo e la Shoah; la guerra fredda e la questione nucleare; la decolonizzazione; il processo di integrazione europea dopo il 1945; le principali vicende e questioni della storia dell’Italia repubblicana; la fine della guerra fredda e l’avvento della globalizzazione.
Prerequisiti: non sono richiesti prerequisiti specifici.
Metodi didattici: lezioni frontali; coinvolgimento pratico degli studenti attraverso la lettura e l’analisi in aula di documenti storici e passi di storiografia.
Metodi e criteri di verifica dei risultati di apprendimento: gli studenti dovranno sostenere una prova orale che verterà sulle principali tematiche affrontate nel corso delle lezioni e sui libri di testo. Il giudizio finale sarà basato sulle conoscenze mostrate e sulle capacità di esposizione.
Bibliografia
A) Giovanni Sabbatucci, Vittorio Vidotto, Il mondo contemporaneo, Roma-Bari, Laterza (NUOVA EDIZIONE AGGIORNATA, 2019). N.B.: all’esame si portano i capitoli 2, 5, 7, 10-27.
B) Un testo a scelta tra i seguenti:
· Joseph Smith, La guerra fredda 1945-1991, il Mulino
· Thomas G. Fraser, Il conflitto arabo-israeliano, il Mulino
· Marcello Flores, Giovanni Gozzini, 1968. Un anno spartiacque, il Mulino
· Marc Frey, Storia della guerra in Vietnam. La tragedia in Asia e la fine del sogno americano, Einaudi
· Guido Formigoni, Storia essenziale dell’Italia repubblicana, il Mulino
Storia Contemporanea B | Docente: Lucia Ceci
Nel corso del Novecento in molti paesi del mondo, dall’Irlanda del Nord ai Paesi Baschi, dalle Filippine alla Colombia, dal Messico al Ruanda, i cattolici hanno giustificato l’esercizio della violenza a fini politici, come forma di lotta organizzata a fini politici. Rappresentazioni simboliche, mistiche del sacrificio, fonti teologiche della tradizione cristiana hanno fornito a individui e gruppi repertori e motivazioni per giustificare il ricorso alla violenza insurrezionale, nella convinzione che la scelta armata fosse non solo legittima, ma obbligatoria: per difendere istituzioni e valori ritenuti irrinunciabili o per promuovere trasformazioni radicali della vita pubblica. Analizzando una pluralità di casi su scala globale – dai cristeros messicani ai preti guerriglieri, dalla rivolta ungherese del 1956 ai troubles, dagli anni del terrorismo alle lotte antiabortiste – il modulo approfondisce il rapporto culturale del cattolicesimo con l’esercizio della violenza in un’epoca caratterizzata da mutuazioni e ibridazioni tra registri religiosi e prospettive politiche.
Prerequisiti: modulo A di Storia contemporanea.
Metodi didattici: lezioni frontali; coinvolgimento pratico degli studenti attraverso la lettura e l’analisi in aula di documenti storici e passi di storiografia.
Metodi e criteri di verifica dei risultati di apprendimento: gli studenti dovranno sostenere una prova orale che verterà sulle principali tematiche affrontate nel corso delle lezioni e sui libri di testo. Il giudizio finale sarà basato sulle conoscenze mostrate e sulle capacità di esposizione.
Bibliografia
Lucia Ceci, La fede armata. Cattolici e violenza politica nel Novecento, Il Mulino