Programma di Economia Pubblica (avanzat0):

Anno accademico 2018-19

 

ECONOMIA PUBBLICA (AVANZATO)

Prof Stefano Gorini

(5/2018)

Dipartimento di economia e finanza (DEF)

Clemif, Clese, Clem Magistrali

2° anno, 1° semestre , 2° modulo

Opzionale

 

Prerequisiti formativi (suggeriti): corsi Triennali di Micro, Macro, Scienza delle finanze, Matematica generale

 

MODALITA DI INSEGNAMENTO: lezioni frontali, integrate da scambio interattivo con i frequentanti

MODALITÀ ESAME: prova scritta (2 ore), di risposta a una lista di quesiti, seguita da un colloquio sulla valutazione dello scritto

MATERIALE DIDATTICO: interamente costituito da dispense delle lezioni, postate online, contenenti dettagliati riferimenti alla principale letteratura rilevante (per approfondimenti).

 

PROGRAMMA

Leitmotiv

La scienza dell’economia pubblica poggia sulla distinzione tra interessi contrapposti, detti rivali o privati, e interessi comuni, condivisi dagli appartenenti alla società politica nella loro veste di cittadini, detti pubblici. Questi, essendo per loro natura non contrapposti, ossia non rivali e non escludibili, non possono essere soddisfatti tramite lo scambio (mercato, prezzi, profitto, distribuzione), bensì solo tramite la cooperazione politica dei cittadini. Nell’ambito dell’assetto istituzionale del capitalismo moderno di tipo occidentale gli interessi rivali e lo scambio portano nella vita e nella scienza economiche la cultura ‘competitiva’ del profitto. Di contro, quelli condivisi pubblici vi portano la cultura ‘cooperativa’ laica dello stato. Pertanto il leitmotiv del corso si può esprimere in tre sole dense parole: beni (interessi) pubblici, cooperazione (azione collettiva), democrazia, tra loro legate da un denominatore comune: i fallimenti intrinseci della cooperazione libera nell’assicurare il perseguimento degli interessi pubblici, e il conseguente inevitabile emergere della cooperazione coattiva imposta dal potere di governo.

Temi del corso

  1. Le modalità di coordinamento delle azioni individuali: tipologie e fallimenti
  2. Fallimenti classici del coordinamento nell’economia privata: rendita e lotta distributiva, esternalità
  3. Fallimenti strategici del coordinamento: equilibri strategici non-Paretiani
  4. Fallimenti della cooperazione nell’economia pubblica: dalla cooperazione libera alla cooperazione coattiva imposta dal potere di governo
  5. Ripartizione efficiente delle risorse tra usi privati e pubblici, con beni pubblici produttivi e tassazione distorsiva
  6. Scelte pubbliche, democrazia, votazioni
  7. L’indebitamento pubblico come patologia sistemica dell’economia capitalistica

Obiettivi di apprendimento

Al termine del corso lo studente avrà acquisito familiarità con un insieme di concetti economici e metodi analitici utili ai fini di una comprensione approfondita dei seguenti fatti:

  • Le proprietà caratterizzanti delle principali tipologie di coordinamento delle azioni individuali: 1) competitivo non regolato (legge della giungla), 2) competitivo regolato, 3) cooperativo (azione collettiva).
  • Le principali cause ‘classiche’ di fallimento del coordinamento competitivo regolato: 1) il potere di rendita economico e politico di individui e gruppi organizzati, alla base della lotta distributiva endemica nella società ‘commerciale’ e dei suoi effetti straordinariamente antisociali, e 2) le enormi esternalità diffuse in tutto il sistema.
  • Le cause ‘strategiche’ (giochi) di fallimento della cooperazione libera nell’assicurare il perseguimento degli interessi condivisi-pubblici, e il ruolo del potere coattivo dello stato (tassazione, fornitura pubblica, redistribuzione).
  • Il trade-off tra impatto positivo dei beni pubblici sulla produttività e impatto negativo della tassazione, nella identificazione delle condizioni di efficiente ripartizione delle risorse tra usi privati e pubblici.
  • Natura complessa del rapporto tra preferenze individuali e scelte collettive e aspetti logici e pratici della aggregazione delle prime nelle seconde. Le relazioni tra miglioramenti paretiani effettivi e potenziali. Problemi di equilibrio ed efficienza nelle votazioni a maggioranza (votante mediano e dintorni).
  • La redistribuzione intergenerazionale a ritroso (dal futuro al presente) come proprietà implicita dell’indebitamento pubblico.