Programma dei Moduli del Corso:

Filosofia Dell'educazione A | Docente:
Margarete Durst
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Pedagogia Interculturale A | Docente:
Carla Roverselli

Il corso si soffermerà su alcuni aspetti fondanti teorici della pedagogia interculturale ovvero le sfide che pone la diversità culturale in tempo di globalizzazione, considerando in particolare i vettori della diversità culturale ossia le lingue, l’educazione, la comunicazione e i contenuti culturali, la creatività.

Ci si soffermerà poi sui presupposti e le modalità del dialogo interculturale, considerando in particolare gli ostacoli al dialogo ovvero gli stereotipi e l’intolleranza.

 Si presterà infine attenzione al tema dell’eguaglianza e della diseguaglianza. A tale riguardo, alcuni aspetti pratici, con ricadute nella scuola italiana, si coglieranno soprattutto attraverso i testi di don Lorenzo Milani, nella misura in cui la sua opera si centra sul problema dell’offerta di pari opportunità a persone diverse.

 Durante il corso sono previsti: lavori di gruppo; testimonianze e interventi di esperti.

 I lavori di gruppo verteranno su:

  1. razzismo: i diritti civili dei neri d’America: W.E.B. Du Bois, Sulla linea del colore. Razza e democrazia negli Stati Uniti e nel mondo, Bologna, Il Mulino, 2010 (capitoli scelti)
  2. dignità umana e differenze: M. C. Nussbaum, Giustizia sociale e dignità umana, Bologna, Il Mulino, 2002. M. C. Nussbaum, Diventare persone. Donne e universalità dei diritti, Bologna, Il Mulino, 2001 (capitoli scelti)
  3. donne e religione: Fatima Mernissi, L’Harem e l’Occidente, Firenze-Milano, Giunti, 2006

Chi svolge i lavori di gruppo non è tenuto a portare il libro indicato al punto 4.

Testi d’esame:

1.         un manuale a scelta tra:

  • Carla Roverselli, Giovani musulmani nella scuola inglese. Un saggio di pedagogia interculturale, Roma, Aracne, 2008
  • M.Santerini, Intercultura, Brescia, La Scuola, 2003
  • Concetta Sirna Terranova, Postcolonial education e società multiculturali, Lecce, Pensa Multimedia, 2003

 

2.         Don Lorenzo Milani, Lettera a una professoressa, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1996

Don Lorenzo Milani, L’obbedienza non è più una virtù, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, s.d.

 

3.         Investire nella diversità culturale e nel dialogo interculturale. Rapporto UNESCO  2009, al sito web:  http://unesdoc.unesco.org/images/0018/001847/184755ita.pdf

Consiglio d’Europa, Libro bianco sul dialogo interculturale. “Vivere insieme in pari dignità”, Strasburgo 2008, al sito web : http://www.coe.int/t/dg4/intercultural/Source/Pub_White_Paper/WhitePaper_ID_ItalianVersion.pdf

Ministero della Pubblica Istruzione, La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri,2007, al sito web: http://www.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/cecf0709-e9dc-4387-a922-eb5e63c5bab5/documento_di_indirizzo.pdf

4. un libro a scelta tra i seguenti:

  • Sen Amartya, Identità e violenza, Roma-Bari, Laterza, 2006
  • M.Santerini, Antisemitismo senza memoria. Insegnare la Shoah nelle società multiculturali, Carocci, Roma 2001
  • Tzvetan Todorov, La conquista dell’America. Il problema dell’altro, Torino, Einaudi, 1984
  • Abdelmalek Sayad, La doppia assenza. Dalle illusioni dell'emigrato alle sofferenze dell'immigrato, Milano, Raffaello Cortina, 2002.



Storia Della Pedagogia A | Docente:
Carlo Cappa

 

Storia della Pedagogia

a.a. 2012-2013

 

dott. Carlo Cappa

carlo.cappa@uniroma2.it

 

Titolo del corso: Un’inquieta modernità. L’educazione e il verosimile.

 

Il titolo indica i due principali nuclei tematici attorno ai quali sarà articolato il corso. Il primo sarà costituito da un’illustrazione di alcuni aspetti particolarmente rilevanti della tradizione della prima modernità, dando risalto in questa ai contributi dell’Umanesimo italiano e del Rinascimento europeo. Il XV e il XVI secolo rappresentano, infatti, uno snodo fondamentale per comprendere l’ampia e complessa tradizione dell’educazione liberale, costituendo un momento nel quale l’eredità della paideia greca e degli studia humanitatis latini sono assunti a modelli di altissimo valore, ma non per essere meramente riproposti. Il concetto di rinascita, centrale per comprendere questo periodo storico, lascia intravedere la possibilità di un nuovo inizio, fedele al lascito della classicità ma aperto a un nuovo e inedito sentire: quel peculiare cursus studiorum, che gli umanisti struttureranno attraverso un intenso dibattito di respiro europeo, può essere oggi letto quale raffinata elaborazione teorica, il cui studio è indispensabile per avere una compiuta visione dell’educazione proposta nell’epoca, e dunque per comprendere l’immagine di uomo di cui essa è portatrice. Questo inscindibile intreccio tra pedagogia e filosofia nella riflessione educativa è una caratteristica che offre agli studenti la possibilità di confrontarsi con una tradizione nella quale si pensava l’uomo attraverso la sua educazione, elemento capitale per comprendere molti dei tratti delle più importanti correnti culturali successive, tra cui la Bildung tedesca. Proprio questa aspirazione, che ha animato le pagine di Petrarca come quelle di Erasmo da Rotterdam, di Budé o di Castiglione, però, ha favorito anche un’inquietudine che la recente critica ha messo bene in evidenza: la prima modernità è stata un’epoca di rivolgimenti radicali e di perdita delle certezze che ancora sorreggevano il basso medioevo e, in questo vertiginoso moltiplicarsi di possibilità e d’insicurezza, l’educazione ha rappresentato lo strumento principe per consentire all’uomo di barcamenarsi nella difficile conditio hominis.

 

Il secondo nucleo tematico del corso, strettamente legato a precedente, verterà sul concetto di teatro del mondo (theatrum mundi): la dimensione mondana e immanente della condizione umana, infatti, rappresenta l’orizzonte primario nel quale pensare l’educazione proposta nel Rinascimento. Ciò non significa affatto che l’elemento religioso fosse assente dalle pagine degli umanisti, ma in molti casi esso era posto a fianco degli elementi prettamente umani: oggetto di fede, quindi, non di ragione. Si è di fronte a quel complesso, sfaccettato e problematico processo di secolarizzazione dell’educazione e della riflessione sull’uomo che, esattamente come per altre acquisizioni teoriche dell’epoca, ha permesso di produrre preziosi frutti, ma ha anche contribuito a indebolire i saldi punti di riferimento su cui si faceva affidamento nei secoli precedenti. In questa ricca cornice, si collocherà il concetto di verosimile come dimensione propria dell’umano: è il verosimile, infatti, lo spazio naturale per l’esercizio delle discipline umanistiche, limite ideale per le riflessioni morali sorrette dalla prudenza. Il verosimile, inoltre, è l’alimento per i topoi della retorica e, quindi, della conversazione, la più umana delle attività e oggetto di tanta parte della trattatistica rinascimentale.

 

 

 

Obiettivi

 

Al termine del corso, lo studente avrà acquisito familiarità con alcune delle principali tematiche educative dibattute nei secoli in oggetto e saprà inquadrare alcuni degli autori di maggiore rilevanza per comprendere i differenti approcci che hanno costituito la ricca riflessione europea sull’Umanesimo.

 

Programma

 

Il programma d’esame vuole tener conto del percorso individuale degli studenti, sia nel suo svolgimento in classe, sia arricchito, per chi lo desidera, attraverso l’utilizzo di una piattaforma online dedicata. Il corso di Storia della pedagogia, infatti, intende permettere la scelta di percorsi di lettura individuali, concordati con il docente, attingendo a una rosa ampia di temi e di autori che potranno essere fruiti gratuitamente attraverso le risorse presenti in rete o, per chi non avesse la necessaria dimestichezza, grazie a dispense dedicate. La lettura dei testi sarà corredata da un apparato critico adeguato a comprendere il pensiero degli autori; anche in questo caso si utilizzeranno sia autorevoli fonti presenti online, sia apposite dispense preparate dal docente. La piattaforma online, inoltre, permetterà di dialogare sia con il docente, sia tra gli studenti, partecipando a forum tematici, ma volendo giungere a far sperimentare un’attività laboratoriale sul testo ed a partire da esso, usufruendo anche di risorse multimediali (immagini, documenti, testi rari), altrimenti difficilmente attingibili e che potranno facilitare un’immersione nel contesto culturale delle epoche trattate.

Si è adottato questo approccio per permettere agli studenti di perseguire i propri interessi individuali e per consentire uno studio più vicino alle tematiche del proprio corso di laurea di appartenenza. L’elemento educativo, infatti, può comprendere un’ampia varietà di percorsi per la sua comprensione, attraversando i campi della filosofia morale, della riflessione antropologica, delle problematiche letterarie e delle questioni prettamente storiche.

Nel corso delle lezioni, infine, saranno appositamente indicate e illustrate dal docente alcune delle tante biblioteche specializzate di Roma: esse rappresentano un patrimonio vitale della nostra tradizione culturale e sono ancora l’indispensabile strumento di lavoro per chi si occupa delle discipline umanistiche.

 

Durante il corso o attraverso contatti mail saranno fornite tutte le istruzioni necessarie.

 

 

v  Dispense del corso (per frequentanti).

v  Michel de Montaigne, Saggi, Bompiani, 2012 (parti indicate).

v  Lord Chesterfield, Lettere al figlio, Adelphi (qualunque edizione).

v  Paolo Rossi, Paragone degli ingegni moderni e postmoderni, il Mulino, 2009 (parti indicate).

v  Carlo Cappa, L’educazione al crocevia della complessità. Sentieri europei della modernità, Aracne, 2012.

 

Gli studenti non frequentanti sono caldamente invitati a mettersi in contatto con il docente.