Programma di Storia Della Pedagogia Mod. A:

 

 

 

 

Storia della Pedagogia

a.a. 2011-2012

 

dott. Carlo Cappa

carlo.cappa@uniroma2.it

 

Titolo del corso: Il metodo di studio del nostro tempo (?). Sul limite e sul trionfo dell’eccesso.

 

Il titolo del corso riprende quello della famosa orazione inaugurale De nostri temporis studiorum rationetenuta da Giambattista Vico, il 18 ottobre del 1708, e poi data alle stampe nell’anno successivo; a tale così alto riferimento, però, è stato aggiunto un punto interrogativo, pur se posto tra parentesi. Il corso prevede un percorso che, muovendo dalle suggestioni offerte dal testo di Vico, si rivolgerà a individuare alcuni aspetti problematici dell’attuale dibattito pedagogico, dando particolare risalto al ruolo attribuito oggi al dialogo con la tradizione e cercandone le radici nelle ricche controversie dell’Umanesimo e del Rinascimento.

L’opera di Vico, pur possedendo aspetti che le conferiscono un ampio respiro, si colloca con forza nell’orizzonte della disputa tra gli antichi e i moderni, presentando con efficacia la difficile conversazione tra due culture, due immagini del concetto di uomo e, di conseguenza, due paradigmi educativi differenti, di cui uno si potrebbe dire in maggiore continuità con il passato e l’altro rivolto con decisione a una radicale riforma della tradizione acquisita. Tale approccio del De nostri temporis studiorum ratione, inoltre, presenta stilemi, per non dire vere e proprie forme paradigmatiche, di un dibattito che, con forme e obiettivi differenti, ha caratterizzato importanti snodi della storia della cultura occidentale. La contrapposizione tra innovazione e tradizione, infatti, sempre presente nelle traversie della nostra civiltà, si è radicalizzata in alcuni momenti nei quali anche la pedagogia e le pratiche educative sono state poste in discussione.

Numerosi elementi presenti oggi nelle scienze dell’educazione consentono di affermare che, specie negli ultimi venti anni, si stia assistendo a una vera e propria rivoluzione in ambito educativo, a volte esplicitamente argomentata, altre proposta con minore chiarezza. La radicalità con la quale alcuni capisaldi che hanno caratterizzato la storia pedagogia sono posti in discussione, quando non del tutto cancellati, sembra essere tanto più forte quanto più s’innerva in un vero e proprio spostamento del baricentro del paradigma formativo, comprendendo in esso tanto le discipline che lo compongono quanto le metodologie del processo d’insegnamento/apprendimento.

Il corso, scegliendo un periodo come punto d’osservazione privilegiato quello della prima modernità, nel quale la conversazione con le passati tradizioni era uno dei maggiori elementi di dibattito, intende leggere alcuni nodi concettuali presenti nella storia della pedagogia. Gli aspetti sui quali si porterà maggiormente l’attenzione sono a) il ruolo e l’immagine della memoria, b) il valore degli studia humanitatislegata all’immagine di uomo prodotta dall’età Moderna, ma ricca di echi fin nella nostra contemporaneità, c) il profilo e la funzione dell’imitazione. Per far questo, durante il corso sarà presentata un’ampia scelta di testi volti a ricostruire lo sviluppo di questi concetti, sia per proporne una lettura storica e critica, sia per comprenderne la possibile vitalità per l’attuale orizzonte pedagogico.

 

 

 

 

 

 

 

Programma

 

Il programma d’esame vuole tener conto del percorso individuale degli studenti, sia svolto in classe, sia arricchito attraverso l’utilizzo della piattaforma online dedicata. Il corso di Storia della pedagogia, infatti, prevede percorsi di lettura individuali, scelti dagli studenti in accordo con il docente, attingendo a una rosa ampia di temi e di autori che potranno essere fruiti gratuitamente attraverso le risorse presenti in rete. La lettura dei testi sarà corredata da un apparato critico adeguato a comprendere il pensiero degli autori; anche in questo caso si utilizzeranno sia fonti autorevoli presenti online, sia apposite dispense preparate dal docente. La piattaforma online, inoltre, permetterà di dialogare sia con il docente, sia tra gli studenti, partecipando a forum tematici, ma volendo giungere a prospettare e a far sperimentare un’attività laboratoriale sul testo ed a partire da esso, usufruendo di risorse multimediali (immagini, documenti, testi rari), altrimenti difficilmente attingibili e che potranno facilitare un’immersione nel contesto culturale delle epoche trattate.

Nel corso delle lezioni, infine, si presenteranno numerosi testi che potranno essere approfonditi individualmente, sia ricorrendo alle risorse online che saranno indicate, sia approfittando, per coloro che ne hanno la possibilità, delle tante biblioteche specializzate di Roma, alcune delle quali saranno appositamente indicate dal docente.

Per ogni ulteriore delucidazione riguardo alle modalità di svolgimento del corso, si vedano le dispense presenti nello spazio di Didattica web, nel deposito file.

La piattaforma dedicata al corso prevede una registrazione individuale da parte degli studenti:

http://formazione.campus.scuolaiad.it/.

Durante il corso o attraverso contatti mail saranno fornite tutte le istruzioni necessarie.

Il programma che si può trovare qui, dunque, pur se rappresenta l’ossatura del corso per tutti gli studenti, si riferisce specificamente a studenti non frequentanti, i quali sono invitati comunque a mettersi in contatto con il docente.

 

  •  Dispense del corso.
  •  Erasmo da Rotterdam, Per una libera educazione, a cura di Luca D’Ascia, Milano, BUR, 2004 (e seguenti)
  •  Michel de Montaigne, Saggi, a cura di Fausta Garavini, Milano, Adelphi, 1992 (e seguenti) – capitoli indicati.
  •  Juan Luis Vives, L’insegnamento delle discipline, Introduzione, traduzione e commento di Valerio del Nero, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2011.
  •  Carlo Cappa, L’educazione nella torre. La formazione dell’individuo nel Rinascimento e gli Essais di Montaigne, Milano, FrancoAngeli, 2011.