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Feb 11

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Laboratorio teatrale condotto da Lino Guanciale

in collaborazione con il Teatro di Roma e il Comune di Roma Dipartimento IV

II semestre 2010/11

6CFU

 

Frasi fatte e frasi sfatte

Il comico tra Varietà e Avanguardia sulle direttrici

Valentin/Brecht e Petrolini/Marinetti

 

 

Quando nei primi anni del ventesimo secolo le “magnifiche sorti e progressive” dell’Occidente borghese cominciarono sinistramente a scricchiolare sotto il peso delle emergenti e ingombranti masse urbane, in un momento in cui inediti e destabilizzanti attori politici e sociali venivano a turbare per sempre la calma apparente del  fin de siecle ottocentesco, parallelamente alla comparsa delle più formidabili innovazioni nel campo della riproduzione tecnica dell’immagine e dell’opera d’arte – e all’incubazione di quello sconvolgimento antropologico che fu l’avvento delle avanguardie  storiche – , fiorirono in Europa le esperienze novissime di una particolare genìa di attori, impegnata in un violento corpo a corpo con il proprio pubblico e le esauste forme del linguaggio teatrale tradizionale, in grado di entusiasmare tanto il proletariato più bruto quanto i ceti dal palato più fine, e soprattutto di ispirare in maniera determinante lo sviluppo di quei nuovi orizzonti ideologico-teatrali che si sarebbero poi profilati definitivamente più tardi tra Brecht, Artaud e Beckett.

La lezione dei grandi artisti del Varietà, insegna ambigua dietro la quale leggere il complesso insieme delle acrobazie sceniche di cui questa generazione di attori-trasformisti-danzatori-cantanti-macchiettisti era capace per colpire gli spettatori con “un pugno nell’occhio ben assestato prima di dargli il tempo di riflettere” – parole di un capofila del genere, Raffaele Viviani –, ci pare essere di importanza decisiva per chi si interroghi oggi, al di là di ogni pretestuosa rivendicazione gerarchica sull’alto o il basso della cultura teatrale, sulla effettiva esistenza, o per meglio dire sopravvivenza, di una necessità attuale del teatro.

Una focalizzazione dello sguardo critico sulle figure di Karl Valentin ed Ettore Petrolini consente, in questo senso, di cogliere a dovere, su un malcelatamente profetico asse italo/tedesco, il carico teatrale eversivo di quelle forme spurie, ultraparodiche, aggressive e furiosamente metarecitative che agli inizi del Novecento contribuirono forse più di ogni altra esperienza drammaturgica a far saltare il banco dei riferimenti tradizionali. Prova ne sia da un lato l’avvicinamento, quando la non dichiarata affiliazione, di Brecht da Valentin – che segnò i favolosi Lehrjahre del drammaturgo di Augusta – e dall’altro l’assunzione di Petrolini a nume tutelare della dinamitarda compagine Futurista Marinettiana, negli stessi anni in cui il Grottesco parodiava sulle scene italiche l’edificazione morale borghese.

Ponendo la questione se si sia o meno trattato di vera rivoluzione, il laboratorio Frasi fatte e frasi sfatte. Il comico tra Varietà e Avanguardia sulle direttrici Valentin/Brecht e Petrolini/Marinetti, partendo dallo studio scenico-operativo di una selezione di materiali drammaturgici degli autori citati nel titolo, si propone dunque come esperienza di attraversamento diretto di quelle tempestose testualità in cui evidentemente affonda le radici la nostra contemporaneità espressiva, fino ai parossismi degli attuali mezzi di comunicazione di massa. Un attraversamento teso a verificare se ancora oggi, come l’altro ieri, praticando la metafisica perplessità di un teatro frammentato e esploso come quello valentiniano e petroliniano, sia possibile riconoscere quella “Completa inadeguatezza di tutte le cose, compresi noi stessi” in cui Brecht vide il grado zero di ogni possibile progetto cultural-teatrale.

 

Testi di riferimento

Karl Valentin  TingelTangel

Ettore Petrolini   Radioscopia, macchiette, canzoni, atti unici vari

Bertolt Brecht  Tamburi nella notte, Opera da tre soldi, Dialoghi di profughi

Filippo Tommaso Marinetti  Manifesto de Il Teatro di Varietà

 

 

Calendario degli appuntamenti

-        24 e 25 febbraio 2011: Teatro di Tor Bella Monaca, ore 15.30-18

-        4 appuntamenti nel mese di aprile, uno alla settimana (giorni da definire), Teatro Tor Bella Monaca, orario 15.30-18

-        3, 4, 5 maggio 2011: Aula della Facoltà di Lettere e Filosofia, orario prevedibile 14-19

-        6 maggio 2011: performance finale 

 

Modalità di iscrizione

Il laboratorio è riservato agli studenti iscritti ai corsi di Laurea in DAMS e Musica e Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata (per un massimo di 12) che abbiano frequentato nel mese di dicembre i due appuntamenti con Lino Guanciale al Teatro di Tor Bella Monaca e che siano interessati a proseguire il lavoro di approfondimento drammaturgico e scenico sul tema indicato. Per l’iscrizione è necessario inviare una mail a donatella.orecchianiroma2.it entro e non oltre domenica 20 febbraio 2011. Raggiunto il numero massimo degli iscritti, le iscrizioni saranno chiuse.