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Mar 20

Bacheca » Locke Empirismo E Identità Personale Dispensa

John Locke (1632-1704) è il filosofo che studiamo dopo Descartes. La sua teoria dell'identità personale, esposta in una delle sue opere maggiori, il Saggio sull'intelletto umano, pubblicato nel 1689 (e poi in edizioni accresciute e riviste negli anni successivi), rappresenta la prima importante riflessione sulla questione dell'identità personale nella prima epoca moderna. È Locke, nelle pagine del capitolo 27 del Libro II, a introdurre il termine giuridico 'persona' per indicare l'identità personale del soggetto cui vanno ascritte le proprie azioni, e che è individuo, persona, proprio in virtù della consapevolezza esistenziale, psicologica, e morale di essere se stesso. Consapevolezza legata e correlata alla memoria, che permette alla coscienza di espandere fino al passato la consapevolezza di sé e di proiettarla verso aspettative legate alla consapevolezza morale e anche religiosa di ciò che ha compiuto o vissuto consciamente.

               È una riflessione che nasce in dibattito e in confronto critico con l'innatismo e con la teoria della mente cartesiana e con la teoria dell'io come res cogitans, sostanza unicamente e costantemente pensante, che abbiamo studiato nei Principi di filosofia e nelle Passioni dell'anima.

               Utilizziamo la piattaforma IAD per introdurre lo studio di Locke e del capitolo sull'identità personale mediante un testo in pdf che dovete studiare in vista delle prossime lezioni e dell'esame. Trovate il testo anche qui in didattica web, scegliete la piattaforma nella quale potete lavorare meglio e connettervi più semplicemente.

                Per un preliminare e necessario inquadramento storico-filosofico del pensiero di John Locke dovete studiare il capitolo dedicato nel manuale di Storia della filosofia.