Bacheca » Esercitazione sul testo di Searle. Testo
15
Mar 12
Lorenzo Censi dice:
Secondo me è sbagliato innanzitutto l'inquadramento del contesto: la stanza cinese è chiusa e l'uomo al suo interno non ha possibilità di interagire. Ma noi sappiamo che il mondo reale è invece assolutamente aperto in quanto ci permette molteplici occasioni di interazione. Ed il linguaggio è basato sull'interazione. Searle ha concepito la stanza cinese come uno spazio chiuso, ma comunque esterno e non interno a noi: credo sia sbagliato all'uomo il carico di tutto il lavoro cognitivo. Sarebbe stata più calzante come metafora di un cervello, quindi un nostro spazio interiore, in cui l'uomo riveste il 'ruolo' del singolo neurone, che da solo non può capire ma può contribuire alla comprensione. Non penso sia esatta neanche la scelta della domanda corrispondente all'ideogramma: “Qual è il colore che preferisci?” è una domanda soggettiva, e la risposta che viene data, “Il colore che preferisco è l'azzurro ma mi piace molto anche il verde” ha senso solo se valutata esclusivamente in riferimento alla persona a cui viene chiesta la domanda. Ad esempio, se l'uomo preferisse il rosso e fosse 'costretto' a rispondere ““Il colore che preferisco è l'azzurro ma mi piace molto anche il verde”, ci sarebbe una semantica nella sua affermazione? Spingendomi oltre, non sarebe sbagliato dire che parlare di colori in un 'non-spazio' come la stanza non ha senso, visto che, essendo slegata dal mondo esterno e seguendo solo le proprie regole, non ha riferimenti né relazioni tra parole ed oggetti.
Lorenzo Censi