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Enzo Musco

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Attività Principali

Teoria generale del reato (bene giuridico e misure di sicurezza). Diritto Penale dell'Economia.

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Il professor Enzo Musco è attualmente professore ordinario di Diritto penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Tor Vergata, ove è stato chiamato nel 1989. Precedentemente era ordinario di diritto penale, dal 1979, presso la Facoltà di giurisprudenza dell'Università di Catania. Ha insegnato presso quest'ultima Facoltà diritto penale dell'economia dal 1974. Per circa un decennio è stato titolare dell'insegnamento di diritto penale presso l'Accademia della Guardia di Finanza. E' stato, altresì, titolare dell'insegnamento di diritto penale societario presso la Scuola di Polizia tributaria della Guardia di Finanza fino al 2003.

Ha svolto attività di ricerca scientifica per numerosi anni - a partire dal 1972 - presso il più importante istituto di diritto penale comparato del mondo (il Max Planck di Freiburg in Germania, diretto da uno dei più illustri penalisti dell'epoca, il prof. Hans-Heinrich Jeschech), ove si è occupato di ricerche criminologiche e penalistiche aventi ad oggetto il sistema penale ed il diritto penale commerciale in particolare. Le ricerche sono state finanziate in parte dal Consiglio nazionale delle ricerche e dalla fondazione tedesca "von Humbolt".

Durante il soggiorno tedesco - che ha toccato pure le Università di Monaco di Baviera e Berlino - ha scritto due monografie dedicate rispettivamente al tema dell'oggetto del reato e della sanzione.

La prima di queste monografie - edita nel 1974 - si intitola "Bene giuridico e tutela dell'onore" ed è stata segnalata dalla dottrina italiana come il primo tentativo di approccio organico al problema dei  limiti della potestà  legislativa in materia penale, all'interno di un ordinamento giuridico a Costituzione rigida. Si tratta, infatti del primo lavoro monografico che valorizza direttamente le opzioni costituzionali in materia penale per fondare una teoria costituzionalmente orientata dell'illecito penale. Questa teorica di matrice laica, liberale concepisce il sistema penale come frammentarietà e sussidiarietà. Questa concezione dell'illecito è divenuta oggetto di grande interesse nel dibattito scientifico in materia ed ha anche prodotto interessanti sviluppi normativi (fra i quali si sottolinea l'attuazione di una forte attività di depenalizzazione). Si è però scontrata con l'allora dominante teorizzazione, di stampo autoritario, che concepiva invece il diritto penale come extrema ratio di tutela e si fonda sui principi costituzionali di offensività, di frammentarietà e di sussidiarietà. Questa concezione dell'illecito è divenuta oggetto di grande interesse nel dibattito scientifico in materia ed ha anche prodotto interesanti sviluppi normativi (fra i quali si sottolinea l'attuazione di una forte attività di depenalizzazione). Si è però scontrata con l'allora dominante teorizzazione, di stampo autoritario, che concepiva invece il diritto penale come uno strumento di promozione sociale e di interventismo politico.

La seconda monografia - edita nel 1978 - affronta il tema classico della "Misura di sicurezza detentiva" sempre nell'ottica costituzionalmente orientata e giunge a conclusione radicalmente differenti da quelle allora unanimemente accolte dalla dottrina italiana. Il volume ribalta la consolidatissima concezione del doppio binario, cristallizzata nel codice penale del ’30 e, dimostra che nel nostro sistema penale l’applicazione della misura di sicurezza si risolve in una doppia, ingiustificata privazione della libertà personale, priva di qualsiasi fondazione politico-criminale e di qualsivoglia supporto costituzionale. La tesi della incostituzionalità della disciplina vigente di settore viene, a partire dal 1979, riconosciuta anche dalla Corte Costituzionale che, basandosi proprio sull’approccio contenuto nel suddetto volume, dichiara l’incostituzionalità di diversi aspetti della disciplina positiva dettata dal codice Rocco. Per merito della teorica sviluppata nella “Misura di sicurezza”, oggi si ritiene pacificamente in dottrina – e lo dimostrano i vari progetti di riforma della parte generale del codice penale elaborati negli ultimi tre lustri – che il cosiddetto sistema del doppio binario non risulta conforme alla Costituzione.

Di qualche anno successivo (1982) è la pubblicazione di una ulteriore monografia dedicata alla “Pena pecuniaria”, scritta in coincidenza con l’affermarsi in Europa di nuove tendenze europee miranti a trasformare significativamente la struttura di questa sanzione, secondo il modello della pena a tassi giornalieri, di cui si evidenziano le esigenze tipiche della prevenzione generale e speciale della pena.

Nello stesso periodo scrive, in collaborazione con l’allora giudice costituzionale Ettore Gallo un volume dedicato ai delitti contro la personalità dello Stato, che mette in luce gli aspetti più autoritari della disciplina penalistica realizzata dal Rocco nel 1930 ed indica delle soluzioni interpretative più in linea con i principi costituzionali in materia penale.

All’interno di un approccio scientifico che considera l’insegnamento universitario come la  proiezione naturale dell’attività di ricerca, comincia a dedicarsi – agli inizi degli anni ottanta e in collaborazione con il collega Fiandaca – all’elaborazione di un manuale di diritto penale che fosse espressione degli orientamenti più avanzati della ricerca scientifica. Pubblica così un primo volumetto intitolato “Introduzione al fatto di reato”, che ha un incredibile successo e costituisce uno stimolo forte a completare il progetto iniziale. Così, nel 1985 viene pubblicato – per i tipi di Zanichelli – il notissimo (oggi): FIANDACA-MUSCO, Diritto penale, parte generale, che nel corso del tempo viene adottato in parecchie Università italiane come testo di riferimento. E viene, altresì e soprattutto,  utilizzato come testo fondamentale per la preparazione al concorso di magistratura, dell’esame di avvocato e in genere di tutti i più importanti concorsi pubblici. Intere generazioni di magistrati – giovani – si sono formati su questo testo g i unto alla VII edizione: e continuano a formar visi.

Negli anni successivi viene completata anche l’elaborazione della Parte speciale del codice penale: sono già stati editati tre volumi rispettivamente dedicati ai “delitti contro i beni collettivi” (personalità dello Stato, pubblica amministrazione, economia, falso, ordine pubblico, religione) e ai delitti contro il patrimonio, giungi entrambi alla V edizione. L’ultimo volume è dedicato ai “delitti contro la persona” (vita, incolumità, onore, libertà personale, libertà sessuale, nuove forme di schiavitù, riservatezza, valori familiari). Con la pubblicazione di quest’ultimo volume, giunto alla quarta edizione si è realizzata, per la prima volta nel dopoguerra, una completa opera manualistica.

La parte generale di questo manuale è stato anche tradotto in lingua spagnola per i tipi della prestigiosa società editrice “Temis” di Bogotà in Colombia, diretta dal dr. Erwin Guerrero ed è stato presentato nell’aprile del 2007 presso la prestigiosa Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Buenos Aires dal giudice costituzionale prof. Raul Zaffaroni, il massimo penalista del Sud America.

Contemporaneamente ha sviluppato i suoi interessi per il diritto penale dell’economia, pubblicando un “Manuale di diritto penale tributario” e  un “Manuale di diritto penale societario”, che costituisce lo sviluppo di un altro volume su “La società per azioni, diretto da Colombo e Portale.

E’ autore di numerosi scritti scientifici: in particolare meritano attenzione quelli dedicati al rapporto tra “politica” e “diritto penale”, ove si analizzano i diversi modelli di interazione: dal conflitto, all’integrazione ed alla autonomia.

Ha sviluppato in questi anni una attività di collaborazione con l’Università di Salamanca, di Lisbona e di Varsavia: insieme alla Università di Tor Vergata si è realizzato il cosiddetto Progetto Grotius, di durata biennale e finanziato dall’Unione Europea, con l’obiettivo di dare indicazioni ai fini dell’integrazione dei vari diritti nazionali. Sono stati pubblicati ben sei volumi dedicati a temi quali la corruzione, il riciclaggio, la frode alle risorse europee, la collaborazione processuale, la tutela della privacy, la cosiddetta corruzione privata.

Numerosissime volte è stato relatore in Convegni nazionali e internazionali, specie in America latina, ove per diversi anni ha collaborato con l’ILANUD, l’Istituto delle Nazioni Unite per le ricerche in materia criminale, che si trova in Costarica. Ha tenuto conferenze in Brasile, in Argentina (ove ha svolto anche seminari a Buenos Aires, Mar del Plata) ed in Cile.

Coordinatore del gruppo penalistico della Commissione ministeriale sulla riforma del diritto societario, ha contribuito alla stesura del d. legs. N. 61 del 14 aprile 2002 che ha modificato la disciplina dei reati societari. Sul tema ha – quasi contestualmente all’entrata in vigore della riforma – pubblicato un nuovo volume dal titolo “I nuovi reati societari”, di recente aggiornato e modificato nelle parti relative alla disciplina dei vari reati di falso (in bilancio, in prospetto ecc..).

Nel 2004 ha pubblicato una ulteriore monografia, intitolata “L’illusione penalistica”, che fa il punto sulla riconosciuta crisi della legislazione e della interpretazione penale e propone un “nuovo” modello di soluzione dei problemi penalistici emersi negli ultimi lustri: in particolare indica una via – sempre costituzionalmente orientata – per porre fine alla cosiddetta legislazione penale ad personam. Il volume è stato presentato da illustri membri dell’accademia penalistica e della prassi (magistrati, avvocati) in diverse sedi universitarie.

E’ condirettore della Rivista italiana di diritto e procedura penale, della Rivista penale italiana, della Rivista Rassegna tributaria, della Revista penal di lingua spagnola, nonché della collana di studi penalistici “Itinerari di diritto penale” e della collana “Quaderni penali”.

 

Corsi Insegnati da Enzo Musco nel Database 
(#10):
Nome del Corso Facoltà Anno
0 Diritto Penale I (parte Generale) Giurisprudenza 2012/2013
0 Diritto Penale II (parte Speciale) Giurisprudenza 2012/2013
0 Diritto Penale I (parte Generale) Giurisprudenza 2011/2012
0 Diritto Penale II (parte Speciale) Giurisprudenza 2011/2012
0 Diritto Penale I (parte Generale) Giurisprudenza 2010/2011
0 Diritto Penale II (parte Speciale) Giurisprudenza 2010/2011
0 Diritto Penale I (parte Generale) Giurisprudenza 2009/2010
0 Diritto Penale II (parte Speciale) Giurisprudenza 2009/2010
0 Diritto Penale II (parte Speciale) Giurisprudenza 2008/2009